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ECCO IL RAPPORTO 2008 SULLA VITI-VINICULTURA MONDIALE DELL’OIV (ORGANIZZAZIONE INTERNAZIONALE DELLA VIGNA E DEL VINO). IL DIRETTORE FEDERICO CASTELLUCCI: “LA CRISI NON HA RISPARMIATO IL SETTORE VITI-VINICOLO MONDIALE”

La congiuntura vitivinicola mondiale nel 2008 ha registrato i primi effetti della crisi economica internazionale. Un fatto messo in evidenza anche dal direttore generale dell’Organizzazione Internazionale della Vigna e del Vino (Oiv) Federico Castellucci, nella presentazione del rapporto 2008 dell’Oiv sulla vitivinicoltura mondiale, secondo il quale “la crisi internazionale non ha risparmiato il settore vitivinicolo mondiale”.
In un contesto di crisi generalizzata, il consumo globale di vino, nel 2008, registra una diminuzione di quasi 2,4 milioni di ettolitri sull’anno precedente, con un totale di 244,9 milioni ettolitri contro 247,2 milioni ettolitri nel 2007. Anche la superficie viticola mondiale diminuisce nel 2008, raggiungendo 7.742.000 ettari, ovvero, -17.000 ettari sul 2007. La produzione mondiale d’uva del 2008, invece, s’inscriverebbe, con 677,9 milioni di quintali, in leggero aumento su quella del 2007 (+11,6 sul 2007). La produzione mondiale di vino nel 2008 (esclusi succhi e mosti) attestandosi sui 269 milioni di ettolitri, evidenzierebbe, invece, una leggera diminuzione di 0,4 milioni di ettolitri sul 2007. I volumi di vino importati nel 2008 (83,6 milioni di ettolitri in totale) sono anch’essi in leggera diminuzione su quelli del 2007 (-1,4 milioni di ettolitri sul 2007). Diminuiscono leggermente (-0,4 milioni di ettolitri sul 2007) anche i volumi di vino esportati nel 2008 (89 milioni di ettolitri in totale).
Il grado d’equilibrio del mercato, cioè il divario tra la produzione e il consumo mondiale di vino, ammonta a 26,5 milioni di ettolitri nel 2008, era di 23,5 milioni di ettolitri nel 2007. Infine, i prezzi dei vini da tavola fanno fatica ad aumentare nel 2008, specialmente in paesi coma Francia, Spagna e Italia. Ciò si spiega, da un lato, con la diminuzione della domanda interna e con le difficoltà di esportare questi vini verso alcuni mercati come la Russia, e dall’altro, con la concorrenza sugli altri vini di questa tipologia come quelli, per esempio, argentini.
“È evidente - ha ribadito Castellucci - che la crisi economica mondiale ha svolto il suo ruolo nella diminuzione globale della domanda. Tuttavia, i migliori risultati sono stati registrati dal mercato mondiale dei vini, di cui il volume aumenta di anno in anno: gli scambi internazionali rappresentano il 37% del consumo mondiale nel 2008 contro il 18% all’inizio degli anni ‘80 e il 35% nel 2006, il che significa che quasi il 37% dei vini del mondo è consumato al di fuori dei rispettivi paesi di produzione”.
In un contesto globale di eccezionali condizioni economiche e di mercato, il Congresso mondiale della vigna e del vino n. 32 dell’Organizzazione Internazionale della Vigna e del Vino (Oiv), di scena a Zagabria (29 giugno - 3 luglio), in un clima costruttivo, in cui il tema generale della discussione, la “Globalizzazione in viticoltura ed enologia: tendenze ed alternative”, ha stimolato una discussione seria e proficua. Un tema delicato, che ha toccato diverse questioni, dalla sostenibilità, alla biodiversità, dal ruolo della tecnologia e dell’innovazione, alle informazioni al consumatore, dall’etichettatura, alla riconoscibilità del marchio e alla sicurezza del prodotto. Durante i lavori nella capitale croata, gli Stati membri dell’Organizzazione internazionale della vigna e del vino hanno eletto i loro nuovo presidente, il francese Yves Bénard.
Info: www.oiv2009.hr

La “top ten” mondiale dei paesi vitati (in migliaia di ettari)
Spagna, 1165 (15,0%)
Francia, 852 (11,0%)
Italia, 840 (10,8%)
Turchia, 517 (6,7%)
Cina, 470 (6,1%)
Stati Uniti, 398 (5,1%)
Iran, 330 (4,3%) Portogallo, 246 (3,2%)
Argentina, 227 (2,9%)
Romania, 207 (2,7%)

La “top ten” mondiale dei paesi produttori di uva (in migliaia di quintali)
Italia, 80.570 (11,9%)
Cina, 72.000 (10,6%)
Stati Uniti, 67.448 (9,9%)
Spagna, 57.462 (8,5%)
Francia, 57.050 (8,4%)
Turchia, 39.184 (5,8%)
Iran, 30.000 (4,4%)
Argentina, 27.869 (4,1%)
Cile, 25.000 (3,7%)
Australia, 19.568,(2,9%)

La “top ten” mondiale dei paesi produttori di vino (in migliaia di ettolitri)
Italia, 48.633 (18,1%)
Francia, 41.429 (15,4%)
Spagna, 34.630 (12,9%)
Stati Uniti, 19.200 (7,1%)
Argentina, 14.677 (5,5%)
Australia, 12.431 (4,6%)
Cina, 12.000 (4,5%)
Sud Africa, 10.261 (3,8%)
Germania, 9.991 (3,7%)
Cile, 8.683 (3,2%)

La “top ten” mondiale dei paesi consumatori di vino (in migliaia di ettolitri)
Francia, 31.750 (13,0%)
Stati Uniti, 28.516 (11,6%)
Italia, 26.000 (10,6%)
Germania, 20.747 (8,5%)
Cina, 13.671 (5,6%)
Regno Unito, 13.483 (5,5%)
Spagna, 12.790 (5,2%)
Russia, 11.000 (4,5%)
Argentina, 10.677 (4,4%)
Romania, 5.404 (2,2%)

La “top ten” mondiale dei paesi importatori di vino (in migliaia di ettolitri)
Germania, 13.707 (16,4%)
Regno Unito, 11.871 (14,2%)
Stati Uniti, 8.250 (9,9%)
Russia, 5.734 (6,9%)
Francia, 5.719 (6,8%)
Paesi Bassi, 3.461 (4,1%)
Canada, 3.200 (3,8%)
Belgio, 3.118 (3,7%)
Svizzera, 1.845 (2,2%)
Danimarca, 1.825 (2,2%)

La “top ten” mondiale dei paesi esportatori di vino (in migliaia di ettolitri)
Italia, 17.200 (19,3%)
Spagna, 16.475 (18,5%)
Francia, 13.703 (15,4%)
Australia, 6.985 (7,8%)
Cile, 5.885 (6,6%)
Stati Uniti, 4.638 (5,2%)
Argentina, 4.141 (4,7%)
Sud Africa, 4.118 (4,6%)
Germania, 3.580 (4,0%)
Portogallo, 2.866 (3,2%)

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