Difficile parlare della situazione della pesca italiana senza citare il granchio blu, ormai protagonista assoluto delle vicende marine a causa, purtroppo, dei danni provocati ai pescatori italiani che ammontano, secondo le stime di Coldiretti Pesca, a 100 milioni di euro. Senza dimenticare le problematiche causate alla biodiversità: basti pensare agli allevamenti di vongole e cozze in pericolo, così come alle ostriche, telline, sogliole e cefali, per citare qualche esempio già noto. Adesso, però, arriva una novità per contrastare questo fenomeno, ovvero la nomina del Commissario straordinario per l’Emergenza granchio blu, con la scelta che è ricaduta sull’ex prefetto di Rovigo e Ravenna, Enrico Caterino. Ad annunciarlo, oggi, il Ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, e il Ministro dell’Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin, a Palazzo Chigi a Roma. “La scelta del Prefetto Caterino - ha sottolineato Gilberto Pichetto Fratin - un servitore dello Stato con una comprovata esperienza in gestione di emergenze complesse, è un passo fondamentale per affrontare un’emergenza che sta rappresentando una seria minaccia per la biodiversità marina e i settori della pesca e dell’acquacoltura nel nostro Paese. Un’invasione dannosa per l’ambiente e l’economia. Grazie ad uno stanziamento di 10 milioni di euro, metteremo in campo un piano di intervento in stretta collaborazione anche con Ispra (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, ndr), Crea e il Corpo delle Capitanerie di Porto - Guardia Costiera per garantire un approccio coordinato ed efficace”.
Una nomina che è stata salutata positivamente da Coldiretti Pesca, “per fronteggiare l’emergenza granchio blu e garantire le necessarie misure per salvare un settore cardine del made in Italy”, ricordando “i danni alle imprese ittiche italiane che hanno ormai superato i 100 milioni di euro”. Per il presidente nazionale dell’associazione, Ettore Prandini, “è ora necessario snellire i tempi per liquidare le aziende con l’obiettivo di ripristinare una situazione di normalità e la ripresa dell’attività produttiva dei nostri pescatori. Chiediamo dunque un incontro subito con il nuovo Commissario in accordo con Veneto ed Emilia Romagna”.
Proprio il Delta del Po, spiega Coldiretti, è la zona dove la presenza del granchio blu sta causando i danni più ingenti, facendo strage di allevamenti di vongole e cozze, ma anche telline, altri crostacei e piccoli pesci. A partire dalla primavera 2023 fino ad oggi, sia nel versante veneto che in quello emiliano, la produzione di vongole è stata praticamente azzerata, con il “predatore” in grado di frantumare letteralmente i gusci dopo averli tirati fuori dalla sabbia dei fondali. Devastati anche gli allevamenti di cozze, a partire dalla pregiata Scardovari Dop, ha precisato l’organizzazione agricola, evidenziando come, nelle ultime settimane, si sono aggiunti ulteriori elementi di difficoltà per il comparto: i granchi si riproducono in dimensioni più piccole, rendendo inutili le reti attuali e obbligando gli operatori a costosi investimenti in nuove attrezzature con reti a maglie adatte a protezione degli impianti delle vongole. E il surriscaldamento delle acque aggrava ulteriormente il problema. “Una situazione che minaccia la sopravvivenza nella zona di oltre 2.000 famiglie - denuncia Coldiretti - con una gran parte dei dipendenti delle cooperative e dei consorzi che si trovano in cassa integrazione e con una difficoltà per gli addetti delle ditte individuali che non possono beneficiarne. Ma in pericolo c’è l’intero settore dell’acquacoltura, che è uno dei fiori all’occhiello della pesca made in Italy con un valore della produzione attorno al mezzo miliardo di euro, dove la voce più pesante è rappresentata proprio dalle cozze”, con le vongole al terzo posto e una produzione di ostriche importante che sta diventando un’eccellenza tutta italiana.
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