02-Planeta_manchette_175x100
Consorzio Collio 2024 (175x100)
ATTUALITÀ

Enrico Caterino Commissario per l’Emergenza granchio blu: piano di intervento da 10 milioni

La nomina dell’ex prefetto di Rovigo e Ravenna è stata annunciata, oggi, dai Ministri Francesco Lollobrigida e Gilberto Pichetto Fratin
ACQUACOLTURA, Coldiretti, COMMISSARIO, EMERGENZA, ENRICO CATERINO, FRANCESCO LOLLOBRIGIDA, GILBERTO PICHETTO FRATIN, GRANCHIO BLU, MINISTERO DELL'AGRICOLTURA, MINISTERO DELL’AMBIENTE, Non Solo Vino
Il granchio blu minaccia la pesca italiana (ph: Mark Stebnicki via Pexels)

Difficile parlare della situazione della pesca italiana senza citare il granchio blu, ormai protagonista assoluto delle vicende marine a causa, purtroppo, dei danni provocati ai pescatori italiani che ammontano, secondo le stime di Coldiretti Pesca, a 100 milioni di euro. Senza dimenticare le problematiche causate alla biodiversità: basti pensare agli allevamenti di vongole e cozze in pericolo, così come alle ostriche, telline, sogliole e cefali, per citare qualche esempio già noto. Adesso, però, arriva una novità per contrastare questo fenomeno, ovvero la nomina del Commissario straordinario per l’Emergenza granchio blu, con la scelta che è ricaduta sull’ex prefetto di Rovigo e Ravenna, Enrico Caterino. Ad annunciarlo, oggi, il Ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, e il Ministro dell’Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin, a Palazzo Chigi a Roma. “La scelta del Prefetto Caterino - ha sottolineato Gilberto Pichetto Fratin - un servitore dello Stato con una comprovata esperienza in gestione di emergenze complesse, è un passo fondamentale per affrontare un’emergenza che sta rappresentando una seria minaccia per la biodiversità marina e i settori della pesca e dell’acquacoltura nel nostro Paese. Un’invasione dannosa per l’ambiente e l’economia. Grazie ad uno stanziamento di 10 milioni di euro, metteremo in campo un piano di intervento in stretta collaborazione anche con Ispra (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, ndr), Crea e il Corpo delle Capitanerie di Porto - Guardia Costiera per garantire un approccio coordinato ed efficace”.
Una nomina che è stata salutata positivamente da Coldiretti Pesca, “per fronteggiare l’emergenza granchio blu e garantire le necessarie misure per salvare un settore cardine del made in Italy”, ricordando “i danni alle imprese ittiche italiane che hanno ormai superato i 100 milioni di euro”. Per il presidente nazionale dell’associazione, Ettore Prandini, “è ora necessario snellire i tempi per liquidare le aziende con l’obiettivo di ripristinare una situazione di normalità e la ripresa dell’attività produttiva dei nostri pescatori. Chiediamo dunque un incontro subito con il nuovo Commissario in accordo con Veneto ed Emilia Romagna”.
Proprio il Delta del Po, spiega Coldiretti, è la zona dove la presenza del granchio blu sta causando i danni più ingenti, facendo strage di allevamenti di vongole e cozze, ma anche telline, altri crostacei e piccoli pesci. A partire dalla primavera 2023 fino ad oggi, sia nel versante veneto che in quello emiliano, la produzione di vongole è stata praticamente azzerata, con il “predatore” in grado di frantumare letteralmente i gusci dopo averli tirati fuori dalla sabbia dei fondali. Devastati anche gli allevamenti di cozze, a partire dalla pregiata Scardovari Dop, ha precisato l’organizzazione agricola, evidenziando come, nelle ultime settimane, si sono aggiunti ulteriori elementi di difficoltà per il comparto: i granchi si riproducono in dimensioni più piccole, rendendo inutili le reti attuali e obbligando gli operatori a costosi investimenti in nuove attrezzature con reti a maglie adatte a protezione degli impianti delle vongole. E il surriscaldamento delle acque aggrava ulteriormente il problema. “Una situazione che minaccia la sopravvivenza nella zona di oltre 2.000 famiglie - denuncia Coldiretti - con una gran parte dei dipendenti delle cooperative e dei consorzi che si trovano in cassa integrazione e con una difficoltà per gli addetti delle ditte individuali che non possono beneficiarne. Ma in pericolo c’è l’intero settore dell’acquacoltura, che è uno dei fiori all’occhiello della pesca made in Italy con un valore della produzione attorno al mezzo miliardo di euro, dove la voce più pesante è rappresentata proprio dalle cozze”, con le vongole al terzo posto e una produzione di ostriche importante che sta diventando un’eccellenza tutta italiana.

Copyright © 2000/2024


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024

Altri articoli