EUROPA-REGIONI: TOCAI, SU DIRITTO NOME BATTAGLIA APERTA. BRUXELLES HA CONCESSO DEROGA A TOCAI FRIULANO FINO A 2007

E’ destinata a riaprirsi la sfida tra l’Italia e l’Ungheria, ma anche tra l’Ungheria e la Slovacchia, sull’utilizzo del nome vino “Tocai” proveniente da un vitigno di antichissime origini. L’Italia, in deroga al regolamento europeo, ha il diritto di produrre Tocai fino al marzo 2007, ma oltre quella data e nonostante l’entrata dell’Ungheria nell'Unione - sostengono esperti a Bruxelles - il pregiato vino bianco italiano potrebbe avere alcune chance di salvaguardare il suo nome.

In linea di principio la normativa europea prevede che, se il nome di una varietà di vitigno corrisponde ad un nome geografico (in questo caso la città di Tokaj) questo termine non può essere utilizzato. Tuttavia, l’Europa ha concesso una deroga al Tocai friulano fino al marzo 2007, in quanto l’uso in Italia di questa varietà di vite è entrato nella tradizione. Sull’utilizzo della denominazione Tocai, Bruxelles aveva concluso in passato un accordo bilaterale con l’Ungheria, accordo che dal 1 maggio non ha più i suoi effetti con l’entrata del nuovo partner nell'Unione. Nei confronti di Budapest diventa ora d’applicazione il Trattato di adesione all'Unione Europea dove però, spiegano gli esperti, non si fa cenno alla questione di riservare l’esclusività del nome Tokaj all'Ungheria.

La situazione, quindi, appare al momento aperta, almeno fino al 2006 quanto la Commissione Europea si è impegnata a presentare una relazione sull’evoluzione e sull’impatto socio-economico della produzione. Nel frattempo le cose si stanno ulteriormente complicando in quanto la Slovacchia ha chiesto a sua volta all’Unione Europea di beneficiare - come per l’Italia - di una deroga all’utilizzo del nome in quanto confina con l’Ungheria proprio nella zona di produzione del Tokaj. A questa richiesta Budapest si oppone fermamente ma la palla è passata ora nel campo della Commissione Europea.

Fonte: Ansa