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AGENDA POLITICA

Fivi: “Vignaiolo” in etichetta, informazioni ambientali e nutrizionali e avvertenze sanitarie

Le priorità dei vignaioli, guidati da Lorenzo Cesconi, ribadite a Bruxelles ed a Vinitaly: “vino prodotto naturale, legato a luogo e momento”
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La Fivi a Vinitaly

Sul tavolo delle Istituzioni, così come nelle agende delle organizzazioni di categoria, sono tanti i dossier che riguardano il vino, in maniera più o meno diretta. Tra le priorità dei vignaioli Fivi (Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti), come ha ribadito a WineNews il presidente Lorenzo Cesconi (qui l’intervista), ci sono tre aspetti principali: l’inserimento della categoria “Vignaiolo” in etichetta, le informazioni ambientali e nutrizionali e le avvertenze sanitarie. Due gli obiettivi: garantire trasparenza ai consumatori e regole chiare e semplici per le aziende vitivinicole.

All’atto pratico, sulla questione etichettatura, in ambito comunitario, ha portato la Fivi a Bruxelles il 30 marzo, alla tavola rotonda sull’inserimento di avvertenze sanitarie sulle etichette di vini e bevande alcoliche, un’iniziativa del Governo irlandese, attualmente in fase di approvazione al Wto. Al Parlamento Europeo il presidente della Fivi, Lorenzo Cesconi, ha usato parole chiare per spiegare la differenza tra il vino e gli altri alcolici: “il vino nasce dalla fermentazione del mosto, è un prodotto naturale, che non deriva da una ricetta, ma nasce in un determinato luogo in un determinato momento. È un prodotto unico e non riproducibile, che educa il consumatore a indagare sulla sua origine e sulla sua qualità intrinseca, e a valutare attraverso il vino il valore del luogo di provenienza. Per questo va trattato in modo diverso dalle altre bevande alcoliche, e va tutelato il lavoro di chi lo produce con attenzione alla qualità e al territorio, perché dove non ci sono i vignaioli, perlopiù c’è l’abbandono e il degrado territoriale”. E, nello specifico delle normative europee sulle etichette, ha quindi aggiunto Cesconi che “i vignaioli richiedono delle regole armonizzate su tutto il territorio europeo, per permettere anche alle aziende più piccole di godere realmente dei benefici del mercato unico”.

Anche a Vinitaly si è presentata l’opportunità per ribadire pubblicamente alcune priorità. Nella tavola rotonda su “Health Warning e stili di consumo”, con la presenza di rappresentanti del Ministero dell’Agricoltura, di medici ed esperti, Fivi è intervenuta ribadendo il valore del vino e della viticoltura, del suo radicamento sul territorio, del suo fondamentale apporto alla definizione del paesaggio storico italiano, patrimonio incommensurabile del nostro Paese. “Il vino è un prodotto rurale, che nasce come parte della dieta quotidiana: forse bisognerebbe ritornare a quella dimensione e a quella semplicità, per educare a un consumo responsabile e limitare l’abuso. I vini dei Vignaioli sono per loro natura strumenti validissimi per definire un modello di consumo consapevole: quando si beve un vino di Vignaiolo, si è portati a conoscere un pezzo di territorio e di storia italiana, oltre alla cultura e alla personalità del produttore, e questa attenzione prevale inevitabilmente sulla ricerca dell’ebbrezza fine a se stessa. Chi ama il vino dei Vignaioli vuole sapere cosa beve e lo fa in modo curioso, attento e responsabile”, ha spiegato Lorenzo Cesconi.

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