É da sempre uno dei prodotti-simbolo della tradizione gastronomica d’Oltralpe, eppure il foie gras - ottenuto attraverso la pratica dell’alimentazione forzata di oche e anatre - è inaccettabile per il 74% dei francesi (+3% sul 2022), secondo il recente sondaggio dell’Institut Français d’Opinion Publique. Eppure, nonostante la netta maggioranza dei cittadini francesi si schieri contro, la Francia è attualmente il maggior produttore e consumatore al mondo di foie gras, con circa 18.000 tonnellate di prodotto consumate all’anno. Per questo l’associazione animalista internazionale Animal Equality ha chiesto al Governo italiano di supportare con forza la richiesta di un divieto europeo dell’alimentazione forzata in tutte le sedi necessarie, per porre fine a questa pratica crudele.
Come mostrano le immagini raccolte negli allevamenti francesi da Animal Equality, le oche e le anatre sfruttate per la produzione del foie gras sono sottoposte ad atroci sofferenze. Negli ultimi 15 giorni di vita in allevamento, questi animali vengono nutriti attraverso un lungo tubo di metallo infilato nelle loro gole per somministrare dai 200 ai 400 grammi di mangime, con gravi rischi di soffocamento e danneggiamento delle pareti dell’esofago. Quando vengono macellate, oche e anatre sono affette da una patologia che si chiama “steatosi epatica”, che consiste nell’accumulo eccessivo di grasso all’interno delle cellule, e il loro fegato pesa tra i 550 e i 700 grammi, ovvero da 7 a 10 volte in più rispetto al peso normale.
I francesi non sono gli unici a contestare la pratica dell’alimentazione forzata: anche in Spagna (82%), Belgio (70%) e Italia (74%) la maggior parte degli intervistati in un sondaggio Doxa si dice contraria a questa pratica, che è ancora ammessa, all’interno dell’Unione Europea, in Francia, Ungheria, Bulgaria, Spagna e Belgio (Vallonia). I risultati dell’Eurobarometro della Commissione europea del 2023 mostrano inoltre che un’ampia maggioranza di cittadini europei (84%) e italiani (88%) desidera che il benessere degli animali allevati a scopo alimentare sia maggiormente tutelato. In Italia il consumo di foie gras è tra i più bassi al mondo, pari ad appena l’1% del consumo in Francia. Pur essendo vietata dal 2007 la produzione di foie gras ottenuto tramite alimentazione forzata, nel nostro Paese questo prodotto continua a essere venduto in alcune gastronomie, nei ristoranti e online. La produzione di foie gras è stata fortemente condannata anche da un Rapporto del Comitato Scientifico Veterinario dell’Unione Europea, che giudica l’alimentazione forzata “nociva per il benessere degli animali”. Tuttavia, nonostante anche la Fao ritenga la pratica dell’alimentazione forzata nociva per gli animali, nel 2022 il Parlamento europeo ha approvato una relazione in cui si afferma che la produzione è basata su procedure di allevamento rispettose dei criteri di benessere animale.
“La volontà dei cittadini europei è chiara - spiega Matteo Cupi, vicepresidente di Animal Equality Europa - l’alimentazione forzata va fermata e i migliaia di animali sfruttati per produrre il foie gras devono essere preservati da questa pratica crudele e vergognosa, che oggi non può più essere consentita. Il Governo italiano non si volti dall’altra parte, ma scelga di fare la sua parte per gli animali”.
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