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IN ATTESA DELL’OK DI BRUXELLES

Francia, 150 milioni per estirpare i vigneti: con “premio” di 4.000 euro si eliminano 37.500 ettari

Frenata al momento l’ipotesi di regime temporaneo a 2.500 euro. Jerome Despey, presidente Settore Vino FranceAgriMer: “espianti entro fine settembre”
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Accelerazione della Francia sull’estirpazione dei vigneti

Dalla Francia arriva l’accelerazione per l’estirpazione definitiva dei vigneti in eccedenza, una misura ritenuta dal Governo necessaria per riequilibrare l’eccessiva produzione di vino e il contemporaneo calo della domanda Oltralpe. Sul piatto ci sarebbero 150 milioni di euro che l’esecutivo - dietro l’ok della Commissione Europea - stanzierebbe prelevandoli dalle casse statali per le emergenze: questi fondi devono necessariamente essere impegnati entro il 31 dicembre 2024. Il che verrebbe in supporto all’urgenza dell’attuazione degli espianti. Secondo Jerome Despey, presidente del settore vitivinicolo di FranceAgriMer, l’agenzia del Governo francese che si occupa di agricoltura, intervistato dal magazine francese “Vitisphere”, “si sta facendo tutto il possibile per garantire che il primo regime di estirpazione cosiddetto “definitivo” (ovvero, con un “premio” di 4.000 euro per ettaro senza autorizzazione al reimpianto) venga messo in atto entro la fine di settembre”. Al momento infatti l’Unione Europea ha messo in stand-by il regime “temporaneo”, che prevede la formula di “premio” a 2.500 euro l’ettaro senza però possibilità di reimpianto per 4 anni.
Numeri alla mano, con 150 milioni di euro lo strumento di estirpazione definitiva a 4.000 euro all’ettaro ne coprirebbe complessivamente 37.500, un numero molto lontano dai 100.000 ettari inizialmente stimati, ma leggermente più vicino invece ai 50-60.000 ettari di cui si è avuto più accortezza recentemente, come abbiamo spiegato su WineNews: comunque sia, una buona base di partenza di un percorso lungo e complicato, per l’appunto anche rallentato dallo scioglimento dell’Assemblea Nazionale francese di questa estate e i tempi tecnici per la formazione del nuovo Governo.
Nel frattempo Despey confessa che “al momento per l’estirpazione definitiva non possiamo dire se i soldi sono sufficienti o se invece andremo a deficit” e precisa che “ancora non si conoscono i criteri precisi per l’operazione (la questione dell’agricoltore/proprietario, l’ultimo anno di vendemmia, l’elenco dei vitigni, e tante altre voci). Dobbiamo prima ottenere il via libera da Bruxelles per poi poter avviare con urgenza l’estirpazione definitiva e discutere con il settore sui dettagli”.

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