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ECONOMIA

Francia, crollano le vendite di vino in Gdo nel primo semestre 2023: volumi a -15% sul 2022

Tengono i valori (+0,8%) ma solo “grazie” all’inflazione. I dati NielsenIQ Scantrack. Ma il calo è generalizzato per tutte le bevande alcoliche
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Francia, giù le vendite di vino in Gdo nel primo semestre 2023 (ph: senivpetro su Freepik)

A volere vedere per forza il bicchiere mezzo pieno, verrebbe da dire che i conti quadrano, almeno i valore, ma solo “grazie” all’inflazione, almeno tra gli scaffali di vino della grande distribuzione francese. Dove, secondo i dati NiselIQ Scantrack, dall’inizio dell’anno al 18 giugno, e quindi sostanzialmente nei primi 6 mesi 2023, sono stati venduti vini per 1,84 miliardi di euro, con un modestissimo +0,8% in valore sullo stesso periodo 2022, ma con un crollo del -15% in quantità. Un calo, quello del vino, che rientra nel quadro di un complessivo calo delle vendite di alcolici, che fa segnare -20% in quantità anche agli Champagne (che fanno -10,5% anche in valore, a 245 milioni di euro), -4,6% per i superalcolici, e -4,6%.
Un calo in quantità notevole, che vede reggere i valori ma sostanzialmente per l’aumento dei prezzi legato all’inflazione, spiega al siro on line francese “Vitisphere”, Yannis Chemlal, analista consulente Nielsen. Guardando alla spaccato delle diverse tipologie di vino, emerge che i rossi sono la categoria più in difficoltà, visto che il calo è del -6% in volume ma anche del -2% in valore, mentre i bianchi ed i rosati perdono quantità ma crescono leggermente nel valore del venduto, con una perdita in volume del -4% per i primi e del -2% per i secondi, ed un aumento in valore del +2% per i bianchi e del +4% per i rosati.
I territori che soffrono di più, secondo i dati, sono Languedoc-Roussillon, Provenza, Borgogna, Loira e Rodano, mentre, al netto dei problemi raccontati nei mesi scorsi, sembra più stabile Bordeaux.
Ma il segnale è chiaro ed allarmante, visto che quando si parla di vino, in Francia (come in Italia), si parla di un pilastro della cultura della tavola e dello stile di vita che, evidentemente, sta soffrendo i colpi dell’economia ma anche, con ogni probabilità, di un cambiamento degli stili alimentari, votati ad un sempre maggiore salutismo che comporta anche una diminuzione del consumo di alcolici.
Un segnale, quello che arriva dalla Gdo francese (in attesa dei dati italiani, che avremo nei prossimi giorni), che letto in un contesto europeo più ampio, come quello che ha visto l’Ue dare via ad un pacchetto di misure di supporto al settore, dalla distillazione di crisi ad una maggiore flessibilità nella gestione dei fondi Ocm da parte dei Paesi membri, come abbiamo raccontato qui, è più che un presagio di un prossimo futuro che, evidentemente, sarà tutt’altro che semplice per il settore nel suo complesso.

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TAG: FRANCIA, GDO, vino

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