Da un lato, uno dei più importanti appuntamenti istituzionali dell’agricoltura, con i Ministri dei principali Paesi del mondo; dall’altro, il think tank che, da quasi 30 anni, dà vita alle idee ed ai principi che influenzano il concetto di cibo a livello globale, con produttori in arrivo da tutto il pianeta: il G7 Agricoltura a Siracusa (26-28 settembre) e Terra Madre Salone del Gusto a Torino (26-30 settembre), targato Slow Food, ovvero due eventi importanti dell’agricoltura a livello internazionale, quest’anno si sovrappongono, e non è un bene. Il rischio è quello di una sovrapposizione di messaggi, e, dunque, di reciproca sottrazione di spazi e attenzione a livello mediatico. Eppure, in un momento storico in cui l’agricoltura rappresenta una delle chiavi più importanti per comprendere e forse cambiare gli attuali destini del pianeta - tra climate change, spreco alimentare da una parte e fame dall’altra, sfruttamento del lavoro, desertificazione - si doveva forse concedere ai rispettivi eventi spazi e date diverse. Anche perché i principi perseguiti dalle politiche agricole degli ultimi anni - basati su qualità, sviluppo sostenibile, equità, provenienza locale, rispetto del lavoro dei contadini, passaggio generazionale - sono stati espressi e anticipati da Slow Food e dal suo fondatore, Carlo Petrini.
Siracusa, e Ortigia in particolare, accoglieranno il G7 Agricoltura, fortemente voluto dal Ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida (nei giorni di scena anche “Divinazione”, l’Expo che vede la partecipazione di oltre 600 tra operatori, soprattutto siciliani, ma non solo, e imprese, guardando a produzione agricola, ma anche ricerca e sperimentazione): in Sicilia sono attesi non solo i Ministri dell’Agricoltura di Canada, Francia, Germania, Giappone, Regno Unito e Stati Uniti (oltre naturalmente all’Italia), ma anche il Commissario Europeo per l’Agricoltura, la Commissaria dell’Unione Africana per l’Agricoltura, e i vertici delle tre agenzie Onu (Fao, Ifad, Wfp), dell’Ocse e del Cgiar.
I lavori (che martedì 24 settembre, alle ore 10,30 ospiteranno anche la presentazione delle “Previsioni vendemmiali in Italia”, a cura di Assoenologi, Unione Italiana Vini-Uiv e Ismea, con la partecipazione del Ministro Francesco Lollobrigida), si concentreranno sulla resilienza e la sostenibilità dell’agricoltura e dei sistemi alimentari e saranno declinati attraverso le seguenti aree tematiche individuate dalla Presidenza italiana: scienza e innovazione in agricoltura per l’adattamento ai cambiamenti climatici; le giovani generazioni come agenti di cambiamento in agricoltura; il contributo della pesca e dell’acquacoltura sostenibili alla sicurezza alimentare; il contributo del G7 allo sviluppo dell’agricoltura nel continente. L’Africa sarà, inoltre, al centro della prima sessione di lavoro, con la rappresentanza di Ministri dell’Agricoltura africani provenienti dalle varie regioni del continente.
Terra Madre Salone del Gusto, all’edizione n. 15, dal canto suo, si conferma, non certo adesso, ma da decenni, in quelle date, come il più grande evento internazionale dedicato al cibo buono, pulito e giusto e alle politiche alimentari (proprio da Slow Food sono partite, in maniera molto diretta, le dieci proposte per i leader del G7 Agricoltura, riuniti negli stessi giorni): saranno oltre 3.000 i protagonisti provenienti da 120 Paesi, tra contadine e allevatori, delegati dei popoli indigeni, cuochi, giovani attiviste, espositori del Mercato e produttrici dei 180 Presìdi Slow Food. Dal Giappone alle Filippine, dall’Ucraina a Taiwan, dagli Stati Uniti al Messico, dall’austriaca Carinzia all’araba Alava nei Paesi Baschi, il viaggio di Terra Madre scandito dal claim “We are Nature” mostrerà come il cibo rappresenti una parte integrante dell’identità di territori e comunità, esplorando tecniche e tradizioni che resistono e si evolvono nel tempo.
Due eventi diversi, ed entrambi importanti, dunque. Con un Terra Madre Salone del Gusto firmato Slow Food che, però, storicamente (e, comunque, con date già fissate da anni), ricade in questo periodo, e sul quale il G7 dell’Agricoltura a guida italiana si è, sostanzialmente, sovrapposto, senza tenere in conto più di tanto, evidentemente, la storicità, il valore, l’originalità e la capacità di visione dell’evento firmato dalla “Chiocciola”. A livello di date, ma, in molti casi, anche di tematiche (dall’Africa al tema della pesca, a quello della transizione ecologica che chiama in campo anche l’agricoltura, ma non solo), sulle quali anche alle tavole dei potenti della terra, il contributo di Slow Food, probabilmente, può essere, decisamente, più che utile.
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