“L’agricoltura produce cibo, se in terra non ci sono troppe mine. Sfama la gente. Costa poco e rende tanto, mentre la guerra costa molto e non rende niente all’umanità”. Parole di Gino Strada, fondatore di Emergency e personalità di caratura inarrivabile, con il suo pensiero e soprattutto con la sua opera di chirurgo di guerra e alla guida dell’associazione umanitaria che, dal 1994, cura, gratuitamente, le vittime delle guerre, delle mine antiuomo e della povertà in tutto il mondo. Uno di quei personaggi che di rado capita di incontrare nel nostro mondo, ma che, in una breve intervista di qualche anno fa, a Terra Madre Salone del Gusto 2016 di Slow Food, in compagnia dell’amico Carlo Petrini, in poche chiare parole, come sempre, da uomo di azione, ha espresso un concetto semplice e bellissimo, che vi riproponiamo nel giorno della sua scomparsa, oggi, all’età di 73 anni, dopo una vita vissuta senza risparmiarsi mai per gli altri.
““I pazienti vengono sempre prima di tutto”, il senso di giustizia, la lucidità, il rigore, la capacità di visione: erano queste le cose che si notavano subito in Gino. E a conoscerlo meglio si vedeva che sapeva sognare, divertirsi, inventare mille cose. Non riusciamo a pensare di stare senza di lui, la sua sola presenza bastava a farci sentire tutti più forti e meno soli, anche se era lontano. Tra i suoi ultimi pensieri, c’è stato l’Afghanistan, ieri. È morto felice. Ti vogliamo bene Gino”, è il messaggio di Emergency su Facebook. E tra le centinaia di messaggi di cordoglio arrivati per strada, vi segnaliamo quello di un altro uomo che ha dedicato e dedica la sua vita agli ultimi, anche attraverso un progetto di agricoltura etica come quello di Libera Terra, ovvero Don Luigi Ciotti: “Gino Strada, un caro amico, un lottatore, un uomo che ha vissuto non solo per sé ma per gli altri. Consapevole che il “bene” non è mai passivo o neutrale, che ogni vero bene è figlio del costruire giustizia”.
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