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GLI AMERICANI PREMIANO PER LA PRIMA VOLTA UN ENOLOGO ITALIANO CHE LAVORA “A CASA LORO”: LUCA PASCHINA DELLA TENUTA DI BARBOURSVILLE DELLA FAMIGLIA ZONIN IN VIRGINIA

Gianni Zonin Vineyards
La tenuta di Barboursville in Virginia: è di proprietà della famiglia Zonin

Gli americani continuano a subire il fascino dell’Italia del vino: vengono ad investire nel Bel Paese, piazzano etichette toscane in cima alle prestigiose classifiche del Wine Spectator, e adesso premiano un italiano che produce vino “a casa loro”: in Virginia, è stato infatti assegnato a Luca Paschina, enologo piemontese della storica tenuta di Barboursville Vineyards, di proprietà della famiglia Zonin, il “Premio di Personaggio del Vino dell’Anno”. Il riconoscimento viene attribuito dal 1993 da una commissione formata dai più importanti viticoltori dello Stato americano, che scelgono la persona che ha apportato i più significativi contributi all’enologia della Virginia.

Quest’anno è stato scelto un italiano, per la prima volta da quando il “Virginia Wine Industry Person of the Year Award” è nato: Luca Paschina, originario di Alba, lavora nella suggestiva tenuta americana di Gianni Zonin da 12 anni. E’ stato premiato in quanto “enologo di Barboursville Vineyards, una delle più importanti ed antiche tenute della Virginia, per il suo significativo lavoro nel fissare gli standard dell’eccellenza nel fare vino”. Secondo la commissione, Paschina “è sempre stato pronto a dividere le sue esperienze sia con le nuove aziende sia con i viticoltori più esperti della regione, promuovendo così la crescita e l’armonia del settore”. «E’ un grande onore per me, che credo molto nelle potenzialità dei vini della Virginia, ricevere questo premio – ha commentato Luca Paschina, che viene da una famiglia di enologi - Lavorare in questo campo richiede molti sacrifici: dovendoci occupare dell’intero ciclo di produzione, partendo dal coltivare l’uva fino a decidere le strategie di marketing del vino. Questo riconoscimento è la più bella ricompensa per tutto il tempo dedicato al lavoro e per tutti gli sforzi affrontati».

La storica tenuta di Barboursville, di proprietà della famiglia Zonin dalla fine degli anni ‘70, si trova nel cuore della Virginia, in una terra che Thomas Jefferson definì “Piedmont Region”. Non è infatti un caso che proprio in queste terre il Nebbiolo, vitigno principe del Piemonte, abbia trovato una collocazione ideale per esprimere al meglio tutte le sue potenzialità. Ed è sempre Jefferson che qui progettò e fece costruire un’imponente villa, in stile palladiano, destinata all’amico James Barbour, allora governatore dello Stato, i cui resti fanno ancora mostra di sé. Il successo della famiglia Zonin in Virginia ha spinto molte altre aziende ad investire su vitigni nobili europei: trenta anni fa esistevano qui solo 3 cantine, che producevano vino da varietà ibride americane. Oggi sono 75, che, per la maggior parte, utilizzano i grandi vitigni europei. L’azienda è costituita da 80 ettari di vigneto coltivati a Nebbiolo, Cabernet Franc, Cabernet Sauvignon e Barbera. Tra i bianchi, invece, i principali vitigni utilizzati sono il il Pinot Grigio e lo Chardonnay. Non è la prima volta che le etichette “americane” di Gianni Zonin ottengono riconoscimenti importanti: nel 2001 il suo Cabernet Sauvignon (voluto dal Presidente Bill Clinton sulla tavola della Casa Bianca e presente nella carta dei ristoranti più famosi di New York e di Chicago) è stato premiato nel “Pacific Rim International Gold Medal”, il più prestigioso riconoscimento attribuito ogni anno ad un vino dell’area del Pacifico.

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