La questione (e la polemica) degli chef in tv, che diventano star e protagonisti ad ogni ora del giorno e della notte di show più o meno divertenti, e di star che si reinventano chef con lezioni di cucina più o meno utili e credibili, si arricchisce di un’altra, avvincente, puntata. Gualtiero Marchesi, alla faccia dei suoi 82 anni (compiuti), ha ancora molto da dire e da dare al mondo dell’enogastronomia, in termini di impegno pratico (come la discussa collaborazione con Mc Donald’s) e di indirizzo teorico. Che esprime nel modo più “giovane” che ci sia, tramite il proprio profilo Facebook, da cui lancia una provocazione che è “piaciuta” a molti: “Imparare a cucinare guardando la tv, imparare l’amore con la pornografia!”. Una stoccata alla moda dilagante dello spadellamento mediatico, ad ogni ora del giorno, che a volte perde di vista l’anima della cucina, che non è lo spettacolo, ma la passione, la fatica, l’impegno quotidiano che si scontra con mille ostacoli.
Dall’altra parte, a difendere quei colleghi che raramente imita, ci ha pensato, sentita da WineNews, la signora della cucina dell’“Enoteca Pinchiorri” di Firenze, Annie Feolde: “non sono contro la moda della cucina in tv, c’è sempre qualcosa da imparare, tanti messaggi passano più facilmente che leggendo un libro. Pensiamo a quante volte ripetiamo che tutto nasce dalla qualità dei prodotti che scegliamo, un concetto che per noi chef dovrebbe essere assodato, e che invece per molti è ancora una novità. Credo che la televisione possa ancora giocare un ruolo positivo, di arricchimento ed educazione al di là di tutte le critiche che si possono fare”.
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