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GLI ENOLOGI ITALIANI NON HANNO DUBBI: VENDEMMIA 2005 IN CALO DELL’11%. I DATI DI ASSOENOLOGI A VERONA … EXPORT ITALIA, NEI PRIMI 6 MESI, +8,3% IN VOLUME E 1,4% IN VALORE. EVENTI VINITALY ALL’ESTERO (USA, CINA, INDIA, GIAPPONE, RUSSIA)

Italia
Giuseppe Martelli

La vendemmia 2005 rallenta: la produzione di uve registra un calo dell’11%, con una produzione che si attesta a 47,5 milioni di ettolitri contro i 53,3 milioni del 2004. A certificare la diminuzione sono i dati ufficiali di Assoenologi, l’associazione degli enologi e degli enotecnici italiani, illustrati oggi a Verona nel “Seminario Renato Ratti”, tradizionale happening dedicato al settore enologico italiano ed internazionale, organizzato in collaborazione con l’Ice (Istituto per il Commercio Estero) e Veronafiere-Vinitaly.

“Dal punto di vista quantitativo siamo di fronte ad un’annata scarsa - ha spiegato Giuseppe Martelli, direttore generale di Assoenologi - ma lontana dai risultati del 2002, con 44,6 milioni di ettolitri, e del 2003, con 44,1 milioni di ettolitri, che fecero registrare le più basse produzioni degli ultimi decenni. Sotto il profilo qualitativo, invece, c’è molta eterogeneità: nella stessa regione il buono si scontra con l’ottimo ed il mediocre con l’eccellente”.

Le diminuzioni più significative si sono registrate in Veneto (- 25%, da 8.843.000 ettolitri a 6.620.000), e quindi in Emilia Romagna, Trentino Alto Adige e Friuli Venezia Giulia (- 20%). In controtendenza la Puglia, la Sicilia e la Sardegna, uniche regioni a crescere del 5%.

Buone news anche sul fronte dell’export: Stefano Raimondi, responsabile dell’ufficio “vini & bevande” dell’Istituto per il Commercio con l’Estero (Ice), ha sottolineato che “nei primi sei mesi 2005 sono aumentate dell’8,3% in volume e dell’1,4% in valore, con buone performance nel Regno Unito (+ 16,6% in valore), Danimarca (+ 7,6%), Repubblica Ceca (+ 96%) e Svizzera (+ 13%). Scende, invece, la Germania del 2% in valore, ma cresce nei volumi del 9%; il mercato statunitense, con il 27% dell’export, rappresenta il principale canale di sbocco per i vini italiani”.

Ma un segnale importante, nel “Seminario Ratti”, è arrivato anche da Luigi Castelletti e Giovanni Mantovani, presidente e direttore generale di Veronafiere, ormai non solo più ente che organizza Vinitaly, ma vero e proprio punto di riferimento a livello internazionale per il mondo del vino: “c’è la necessità di supportare le imprese - hanno detto Castelletti e Mantovani - nel loro processo di internazionalizzazione, aiutandole a conquistare nuove quote di mercato all’estero. Anche per questo, dal 24 al 28 ottobre, saremo a Boston, Chicago e Los Angeles con “Vinitaly Us Tour”; a Shanghai, dal 24 al 26 novembre, con “Vinitaly China” e, a gennaio 2006, in India. Il marchio “Vinitaly” viene utilizzato come fattore promozionale di successo per trainare l’export vinicolo made in Italy”. Nel 2006, oltre all’India, “Vinitaly” sarà presente in Cina, Stati Uniti d’America, Giappone e Russia”. Una strada quella intrapresa da Vinitaly intelligente, moderna, innovativa ed importante per tutte le cantine d’Italia.


Assoeenologi: i dati finali>BR>
Regione, Produzione media hl 2000/2004 Istat, +/- sul 2004, stime 2005

Piemonte, 2.827.000, -10%, 2.930.000

Lombardia, 1.159.000, -15%, 990.000

Trentino, 1.163.000, -20%, 1.000.000

Veneto, 8.110.000, -25%, 6.620.000

Friuli, 1.145.000, -20%, 1.080.000

Emilia Romagna, 6.435.000, -20%, 5.710.000

Toscana, 2.504.000, -20%, 2.530.000

Marche, 1.348.000, -10%, 1.120.000

Lazio, 2.907.000, -10%, 2.240.000

Abruzzo, 3.568.000, -5%, 3.390.000

Campania, 1.805.000, -5%, 1.770.000

Puglia, 6.788.000, +5%, 7.980.000

Sicilia, 6.796.000, +5%, 7.300.000

Sardegna, 813.000, +5%, 980.000

Altre**, 2.303.000, -20%, 1.860.000

Totale, 49.671.000, -11%, 47.500.000

Fonte: Associazione Enologi Enotecnici Italiani

* In colonna sono indicate le medie produttive arrotondate e ipotizzate per ogni regione

** Valle d'Aosta, Liguria, Umbria, Molise, Basilicata, Calabria

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