L’accesso all’acqua potabile e la disponibilità di verdure nel mondo sono migliorati, ma preoccupano l’aumento della volatilità dei prezzi alimentari e le difficoltà delle governance nel fare scelte lungimiranti. Sono alcuni dei punti chiave dello studio “Governance and resilience as entry points for transforming food systems in the countdown to 2030” (“Governance e resilienza come punti di accesso per trasformare i sistemi alimentari nel conto alla rovescia fino al 2030”), condotto dalla Food Systems Countdown Initiative in collaborazione con esperti e organizzazioni leader, coordinato dalla Columbia University, dalla Cornell University, dalla Fao e dalla Global Alliance per una nutrizione migliorata (Gain), guidato dalla microeconomista applicata e nutrizionista della sanità pubblica Kate R. Schneider, e pubblicato, nei giorni scorsi, su “Nature Food”, rivista online incentrata su tutti gli aspetti della produzione, lavorazione, distribuzione e consumo degli alimenti.
Il rapporto evidenzia sia progressi incoraggianti che preoccupanti battute d’arresto, basandosi su 50 indicatori suddivisi in cinque temi: diete, nutrizione e salute; ambiente, risorse naturali e produzione; mezzi di sussistenza, povertà ed equità; resilienza; governance. Lo studio sottolinea l’urgenza di accelerare la trasformazione dei sistemi alimentari, fornendo indicazioni su come raggiungere questo obiettivo entro il 2030.
Tra i risultati degni di nota, si evidenziano dunque significativi miglioramenti nella conservazione delle risorse genetiche vegetali e animali, oltre al rafforzamento della resilienza dei sistemi alimentari agli shock climatici e ad altre interruzioni della catena. Il rapporto evidenzia come i cambiamenti in un’area possano influenzare altre aree, sottolineando la necessità di approcci coordinati e intersettoriali. La governance e la resilienza sono identificati come leve fondamentali per la trasformazione del sistema alimentare, conclude lo studio.
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