GUADO AL TASSO DI ANTINORI, UNO DEI PIU’ NOTI E CELEBRATI VINI DI BOLGHERI, PRESENTA IN UN ESCLUSIVO COFANETTO DA COLLEZIONE LE SUE QUATTRO MIGLIORI ANNATE: 1996, 1997, 1998 E 2001, MENTRE NON SARA' PRODOTTA LA VENDEMMIA 2002

Il Guado al Tasso di Antinori, uno dei più noti e celebrati vini di Bolgheri, si presenta eccezionalmente in edizione limitata con un prezioso cofanetto numerato contenente le sue quattro annate migliori e più rappresentative. L'idea nasce dal fatto che il Guado al Tasso 2002 non sarà prodotto, poichè l'annata non è stata all'altezza degli alti standard di questa etichetta-mito, ma Antinori ha voluto comunque offrire agli appassionati del grande rosso bolgherese una selezione delle ultime migliori vendemmie: così Guado al Tasso 1996, 1997, 1998 e 2001 sarà racchiuso in uno scrigno speciale per offrire l’ebrezza di una degustazione verticale d’eccellenza. Concepito nel 1990 dal Marchese Piero Antinori, Guado al Tasso rappresenta al meglio la generazione dei grandi vini rossi di spiccata personalità che sfruttano il grande potenziale del terroir bolgherese. Ma non solo. Guado al Tasso è anche il vino-simbolo che più di ogni altro racconta l’appassionante storia di una famiglia legata da generazioni alla bellezza selvaggia ed incontaminata di questa terra. Per testimoniarne l’importanza, da ottobre 2005, e per tutto l’inverno, a Guado al Tasso saranno dedicate le migliori ricette dell’eccellenza italiana: cinque i piatti speciali proposti in abbinamento al rosso di Bolgheri. Dall’Enoteca Pinchiorri di Firenze (“Petto grigliato e marinato con polenta incatenata”), al menu della Pergola dell’Hilton a Roma (“Medaglioni di agnello in crosta di carciofi”), alla Francescana di Modena (“Piccione in salsa di cioccolato al savor”), fino al Don Alfonso di Napoli (“Candele spezzate con genovese di pollo e caciotta invecchiata”) e al milanese Peck (“Petto di piccione al vapore con purè di patate e funghi porcini”).

La Tenuta Guado al Tasso
Situata nei pressi di Bolgheri, a un centinaio di chilometri a sud-ovest da Firenze, la Tenuta Guado al Tasso si estende su una superficie di oltre 1000 ettari, di cui i 300 piantati a vigne, tra Vermentino, Sangiovese, Cabernet Sauvignon, Merlot e Syrah, ne fanno una delle più moderne aziende vitivinicole della zona. Il resto dei suoi terreni, coltivati a grano, girasoli, pomodori e ulivi, vanno dal mare fino alle pendici delle colline retrostanti. Qui si cela la Macchia del Bruciato, 70 ettari di macchia mediterranea intatti da secoli, dove tra lecci, pini, cerri, mirto, querce e ligustro oggi si allevano animali allo stato semibrado. Così i pregiati maialini di cinta senese sono liberi di muoversi nel bosco, nutriti solo con mangimi rigorosamente naturali, mentre un piccolo allevamento di polli è nato accanto alla nuova coltura di kiwi. Simbolo del rispetto per la natura e della massima attenzione alla qualità, l’allevamento e le colture biologiche della Macchia del Bruciato sono il frutto della passione che lega a questa terra Albiera, Allegra e Alessia Antinori, figlie di Piero e ultima generazione attivamente impegnata nell’azienda di famiglia. Ora la piccola produzione di salumi della Macchia del Bruciato, insieme ai vini, all’olio extravergine di oliva, alle salse e alle conserve, sono le specialità che ospiti e visitatori possono acquistare alla“bottega” della tenuta, il nuovo piccolo emporio aperto dall’autunno 2005.
Zona considerata oggi tra le più interessanti nel panorama enologico italiano ed europeo, l’Alta Maremma scopre la sua eccezionale vocazione vinicola proprio grazie alle prime intuizioni di Niccolò Antinori, che negli anni ’40 impianta qui le prime importanti estensioni di vigneti e coltivazioni razionali di barbatelle. Con Piero Antinori si affermano in seguito i metodi di coltura e vinificazione più avanzati in grado di esaltare l’identità e la complessità di gusto dei vini prodotti nella tenuta, di cui il rosso Bolgheri Superiore Guado al Tasso rappresenta il fiore all’occhiello.