Dall’artista Michelangelo Pistoletto, animatore e protagonista dell’Arte Povera italiana, ad Umberto Eco, lo scrittore italiano più famoso del pianeta, da Giovanni Treccani, fondatore, insieme a Giovanni Gentile, dell‘Istituto dell‘Enciclopedia Italiana, ai “vecchi” di Langa, come due fratelli o la cameriera che sognava Marylin Monroe: tra amore, guerra e sogni, sono i ritratti di personaggi famosi accanto a storie anonime, ma altrettanto curiose ed affascinanti, a popolare le pagine di “Hai mangiato? Racconti per prendersi cura del genere umano”, l’ultima “fatica letteraria” dell’imprenditore italiano, patron di Eataly, Oscar Farinetti, che, per il titolo del suo nuovo libro si ispira alla celebre frase di Elsa Morante secondo la quale l’unica vera frase d’amore fosse “hai mangiato?”.
Oscar Farinetti, che torna in libreria con Slow Food Editore (gennaio 2025, pp. 272, prezzo di copertina 19,80 euro), percorre fatti storici, lungo il Novecento fino ad oggi, ed episodi della vita quotidiana, dal Piemonte a New York, regalandoci racconti coinvolgenti e ritratti originali, ispirati alle fotografie di Bruno Murialdo, nei quali il cibo è cura, passione, relazione e momento di condivisione: c’è tutto questo ai fornelli e sulle tavole dei personaggi del libro, famosi e non, a partire, ancora una volta, dalle Langhe, la sua terra d’origine, oggi famosa in tutto il mondo per i suoi grandi vini e la sua ottima tavola, con simboli di assoluta eccellenza del made in Italy nel mondo come il Barolo ed il tartufo bianco d’Alba, ma anche per quell’anima contadina “che resiste” sui pendii di quelle colline che hanno ispirato alcune delle pagine più belle della letteratura italiana, se solo si pensa ai capolavori di Cesare Pavese e Beppe Fenoglio.
Le storie corrono per lo più indietro nel tempo: i primi decenni del “secolo dei totalitarismi”, poi la Seconda Guerra Mondiale la ricostruzione e l‘Italia che riparte. E, di pari passo, i racconti “dell‘osteria” che il fondatore di Eataly definisce come l’“unico luogo di ritrovo” che “funzionava anche come bar, drogheria, sali e tabacchi, edicola e merceria”, e che davvero lo ha fatto per lungo tempo - e talvolta lo fa ancora - nei più piccoli borghi inchiodati tra le Alpi e la campagna piemontese e non solo. C‘è la storia di Gilda, nata nello stesso giorno e nello stesso anno di Marylin Monroe, il 1926, di cui tiene un ritratto appeso nella sua trattoria di Borgomale; ci sono le vicende dei mercati di Langa negli anni Ottanta, dialoghi ripetuti mille volte, ma che il tempo ha ormai portato con sé; e c’è tanto Piemonte, infine, nelle storie del vino e in quelle dei re, cui si riferiscono anche aneddoti legati a Fontanafredda, una delle cantine dove si è scritta la storia d’Italia, Tenuta che il primo Re d’Italia, Vittorio Emanuele II di Savoia, donò a metà Ottocento alla sua amante, la Bela Rosin, e nella quale, oggi, prosegue quella della sua famiglia.
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