Non starà magari attraversando uno dei suoi momenti migliori, ma il mercato secondario dei vini ha comunque scritto una pagina di storia importante per questo mondo, con tanto di picchi notevoli, e, ancora oggi, continua ancora ad avere un forte interesse (vale 7 miliardi di dollari), gettando le basi per proiettare il vino come “asset class” alternativa nel mondo degli investimenti. Justin Gibbs e Robbie Stevens, rispettivamente co-fondatore con James Miles e Deputy Chairman and Exchange Director, e Head of Broking di Liv-Ex, ovvero l’indice di riferimento per il mercato secondario dei fine wines, nella loro “Breve storia del mercato dei vini pregiati”, spiegano come è nato questo mondo e quali sono state le sue tappe principali.
Per Justin Gibbs (in passato intervistato da WineNews), “non sono le persone a definire un fine wine. Un vino pregiato si definisce da solo, sviluppando un mercato secondario che è un luogo in cui acquirenti e venditori si incontrano per scambiare un bene, che si tratti di una merce, di un’azione o, dal 2000, di un fine wine. Affinché un vino possa sviluppare un mercato secondario, deve avere un marchio riconosciuto, solitamente tra il settore e la critica, e la capacità di invecchiare. Il mercato dei fine wines è un mercato relativamente piccolo, stimato intorno ai 7 miliardi di dollari di fatturato annuo, storicamente ha avuto una correlazione molto bassa con gli asset finanziari mainstream, e per questo motivo è considerato da molti una classe di investimento alternativa”.
Quindi, secondo Robbie Stevens, “è importante notare che il mercato dei fine wines si muove ciclicamente come qualsiasi altro mercato. In passato, si sono verificati alcuni eventi macroeconomici piuttosto significativi che hanno avuto un impatto sul mercato del vino pregiato, in particolare nell’autunno del 2008 con il crollo di Lehman Brothers. Abbiamo visto il mercato crollare di circa un 20% nei tre mesi successivi, per poi riprendersi all’inizio del 2009 quando le banche globali hanno creato pacchetti di stimoli per rilanciare l’economia. Il commercio dei fine wines non è una novità, anzi, avviene da secoli. Tuttavia, è solo negli ultimi decenni, con l’avvento di Internet e la nascita di Liv-Ex, che si è creato un ambiente trasparente e liquido per le transazioni di vini pregiati”. E Gibbs conclude sottolineando che “i prezzi non si fermano. È importante che tutte le parti coinvolte siano sintonizzate sull’attività di mercato attraverso il commercio, i dati e l’intelligence”.
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