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SOTTO IL MARTELLETTO

I gioielli di Borgogna e Champagne di Pierre Chen mattatori di aste record da 3,3 milioni di euro

Due incanti di Sotheby’s in Francia con bottiglie iconiche e pregiate dell’imprenditore di Taiwan hanno battuto vari primati
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Il “top lot”: Chevalier Montrachet d’Auvenay 2009

Il mercato secondario del vino non sta vivendo un momento di particolare splendore, almeno guardano agli indici principali del benchmark del settore, il Liv-Ex, che riporta un andamento negativo nell’ultimo periodo, ma le eccezioni comunque non mancano con tanto di quotazioni “record” che dimostrano come l’appeal, per vini ricercati e dal grande pregio, rimane solido. Una conferma arrivata con le recenti aste di Sotheby’s in Francia, che hanno visto protagoniste bottiglie rare appartenenti alla grande collezione di Pierre Chen, imprenditore di Taiwan e fondatore della Yageo Corporation, azienda che produce componenti elettronici per telefoni cellulari, computer e automobili. Chen, alla posizione n. 498 nella lista dei miliardari di “Forbes” del 2024, è anche un sopraffino intenditore e collezionista di vino, detentore di bottiglie “fuoriclasse” che tutti vorrebbero avere. Come riporta proprio “Forbes” le aste, tenutesi a Parigi ed a Beaune, città al centro della produzione vinicola della Borgogna, hanno raggiunto un totale complessivo di 3,3 milioni di euro, segnando il valore più alto mai toccato per una collezione di vini di un unico proprietario venduta da Sotheby’s in Francia. L’asta “Live in the Vines” a Beaune, si è incentrata sui vini “gioiello” della Borgogna della cantina di Chen ed ha fruttato 2 milioni di euro. Un evento che ha fatto seguito all’asta “The Ultimate Champagnes” a Parigi, la prima dedicata esclusivamente allo Champagne, che ha generato 1,35 milioni di euro.
Ambedue hanno riscontrato una forte partecipazione internazionale, con acquirenti da 29 Paesi e molti lotti che hanno superato i valori stimati. In evidenza gli acquirenti asiatici che hanno rappresentato oltre il 70% della spesa totale. Sia l’asta della Borgogna che quella dello Champagne hanno “frantumato” alcuni record, entrambe le aste, tra l’altro, fanno parte di “The Epicurean’s Atlas”, e sono dedicate all’ampia collezione di vini di Chen, con la serie che proseguirà con le aste a New York a settembre ed a Hong Kong a novembre.
Tornando all’asta al Couvent des Cordeliers, nel cuore di Beaune, il “top lot” comprendeva sei bottiglie di Chevalier Montrachet d’Auvenay 2009, aggiudicate a 106.250 euro, dodici bottiglie di Domaine Armand Rousseau Chambertin Clos de Bèze 1990 che sono state vendute per 100.000 euro, senza dimenticare le dodici bottiglie di La Tâche 1990 che avevano un prezzo stimato tra 30.000 e 40.000 euro, ma con il lotto che è stato venduto per 81.250 euro. L’asta ha stabilito otto nuovi record mondiali: tre bottiglie di Domaine De La Romanée-Conti Échezeaux del 2005 sono state vendute a 10.000 euro a bottiglia, più del doppio del precedente primato; tre bottiglie di Domaine De La Romanée-Conti Montrachet del 2007 sono state acquisite per più di 15.800 euro a bottiglia, il 50% in più rispetto al record antecedente; una magnum di Domaine De La Romanée-Conti La Tâche del 2005 ha stabilito un nuovo record a 35.000 euro. Ed ancora, tre bottiglie di Domaine De La Romanée-Conti La Tâche 2014 vendute per oltre 9.100 euro a bottiglia; dodici bottiglie di Rousseau Chambertin Clos de Bèze 1990 aggiudicate a 8.300 euro ciascuna; dodici bottiglie di Rousseau Chambertin 2009 “conquistate” a più di 5.700 euro a bottiglia; sei bottiglie di Rousseau Gevrey Chambertin Clos St Jacques 2010 vendute per 3.900 euro a bottiglia e, infine, tre bottiglie di Domaine Leroy Chambertin 2011 aggiudicate per oltre 16.600 euro a bottiglia. Per quanto riguarda invece gli Champagne, spiccano anche (ma non solo) i risultati ottenuti da tre magnum di Salon Le Mesnil Blanc de Blancs 1990, vendute all’asta per 25.000 euro, mentre una singola magnum di Dom Pérignon P3 1966 è stata aggiudicata a 23.750 euro, superando il doppio del precedente record mondiale. Complessivamente si potrebbe addirittura raggiungere la superlativa cifra di 50 milioni di dollari (39,2 milioni di sterline) mettendo all’asta la “mitica” collezione di vini di Chen, circa 25.000 vini che l’imprenditore ha accumulato in un periodo di 40 anni.

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