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CRONACA

I grandi vini del Belpaese tornano nel mirino della criminalità: rubate 9.000 bottiglie di Masi

Dopo le cantine dei ristoranti stellati e i furti di Brunello di qualche anno fa, sparite 1.500 casse di Amarone Costasera delle annate 2017 e 2018
AMARONE COSTASERA, CRIMINALITA, FINE WINES, FURTO, MASI, Italia
L’Amarone della Valpolicella Costasera di Masi nel mirino della criminalità

I grandi vini come bene da investimento, i fine wines protagonisti delle aste internazionali, ma più in generale, il vino, nelle sue espressioni qualitative migliori, come qualcosa di estremamente prezioso e redditizio. Tanto da tornare nei radar della criminalità, ammesso che ne fosse mai uscito. Gli ultimi, clamorosi, casi di cronaca, in questo senso, ci portano lontano dall’Italia, nelle cantine di due grandi ristoranti europei: il “Coque” di Madrid, che vanta una delle migliori collezioni di Spagna, da cui (lo abbiamo raccontato qui), a novembre 2022 sono state rubate 132 bottiglie, per un valore di 200.000 euro; e il Maison Rostang di Parigi (qui), che, a luglio 2019, ha subito il furto di 150 bottiglie, valutate 400.000 euro.

In Italia, invece, i casi più recenti risalgono esattamente a cinque anni fa, nel gennaio 2018, quando al centro dell’attenzione dei ladri finirono due griffe di riferimento del Brunello di Montalcino come Col d’Orcia e Cupano (qui), prese di mira con modalità identiche: in tutto, poco meno di 2.000 bottiglie portate via dalle cantine delle due aziende, dove si sono introdotti i malviventi puntando dritti alle etichette - Brunello e Brunello Riserva - più pregiate. Dopo questi anni di “pace”, l’oggetto del desiderio è di nuovo una grande etichetta, di grande storia e tradizione, ma cambiano la geografia e i volumi: dalla Toscana al Veneto, questa volta a cadere nelle mani della criminalità sono ben 9.000 bottiglie di Amarone della Valpolicella Classico Costasera di Masi, annate 2017 e 2018. A rendere noto il furto è la stessa azienda, guidata da Sandro Boscaini, con una nota che ricostruisce la vicenda.

Nel magazzino dell’operatore specializzato nella logistica internazionale del vino di cui si avvale da anni, dove sono stoccate le proprie bottiglie, si è verificato l’ammanco di 1.500 casse (da 6 bottiglie), per un totale di 9.000 bottiglie, di Costasera Amarone della Valpolicella Classico Docg delle annate 2017 e 2018, sottratte dalle consistenti scorte pronte per la spedizione, si legge nella nota di Masi. Si presume si tratti di un furto deliberato, dal momento che quanto mancante si riferisce al solo Amarone Costasera in quantità equivalente ad un Tir, indenni gli altri pregiati vini Masi immagazzinati negli stessi locali. Un danno notevole - continua la nota - anche in considerazione del pregio dei millesimi in questione, che, in questo modo, potrebbero non più soddisfare pienamente le richieste del mercato. Questa tipologia di sinistri rientra fortunatamente nell’ambito delle casistiche coperte da assicurazione dalla società e dall’operatore logistico depositario. Peraltro, il sistema di tracciabilità “dal vigneto alla tavola”, da anni adottato da Masi, permette l’individuazione immediata di ciascuna singola bottiglia con riferimento a: lotto di produzione, data e ora di imbottigliamento, sigle di algoritmo incisi sul vetro della spalla delle bottiglie. Al fine di evitare turbative di mercato, Masi - conclude la nota - invita la clientela italiana e internazionale, qualora dovesse riscontrare anomalie distributive nel mercato in relazione al prezzo, quantità o modalità dell’offerta, a segnalare cortesemente all’azienda i codici dei prodotti sospetti, al fine di poterne definire l’origine.

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