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L’INIZIATIVA

I mieli d’Italia, tesori dell’agricoltura, da proteggere con il Sistema di Qualità Nazionale

Da Terra Madre Salone del Gusto di Slow Food, a Torino, Ismea lancia la nuova campagna per valorizzare il lavoro di 75.000 apicoltori italiani

Le api, con la loro spiccata sensibilità, sono da sempre le prime sentinelle della salute dell’ambiente, e il miele che nasce dal loro insostituibile lavoro di impollinazione - fondamentale per la coltivazioni e per la vita dell’uomo - è uno dei prodotti agricoli più simbolici e al tempo stesso più sottovalutati. Ed è un grande patrimonio, quello dei mieli d’Italia, ma anche un “unicum” in termini di qualità da proteggere, da valorizzare e da far conoscere per sostenere gli sforzi degli oltre 75.000 apicoltori italiani (+32% sul 2019) con oltre 1,8 milioni di alveari (+23% sul 2019). La produzione (22.000 tonnellate nel 2023, con un calo del 12% sul 2022), però, non cresce in parallelo al numero degli alveari presenti per via delle condizioni meteoclimatiche sempre più spesso anomale che compromettono le fioriture e quindi anche le rese degli stessi. L’avvicendarsi di eventi e situazioni meteo avverse, anche di opposta natura, conferma quanto il cambiamento climatico sia il principale fattore limitante delle produzioni nell’ultimo decennio. Anche nelle annate migliori, la produzione nazionale sfiora il 50% del consumo nazionale. Le nostre produzioni si confrontano con un mercato che è oramai unicamente globale, dominato da prezzi molto bassi e da prodotti molto diversi. Inoltre, se è vero che in Italia si stima un consumo pro-capite annuo di quasi 700 grammi, a fronte di una media europea di 600 grammi (con Germania al primo posto con 1,5 kg pro-capite), occorre sottolineare come l’indice di penetrazione sia ancora basso e la tendenza dei consumi domestici nel quinquennio sia in calo. L’anello debole è proprio nella fascia di età più giovane. Si pensi che, per quanto riguarda lo share di acquisti in volume, il 43% è costituito da acquirenti oltre i 63 anni; il 21% tra i 55 e i 64 anni; il 18% da 45 a 54 anni, e solo il 12% dagli acquirenti tra i 35 e i 44 anni e il 6% per quelli fino a 34 anni. Uno scenario, questo, da cui prende le mosse la campagna per la promozione di un Sistema di Qualità Nazionale per i mieli, lanciata a Terra Madre Salone del Gusto 2024 a Torino, alla presenza di Barbara Nappini, presidente Slow Food Italia, Livio Proietti, presidente Ismea, e di Luigi D’Eramo, sottosegretario di Stato all’Agricoltura. La campagna ha infatti l’obiettivo di preparare operatori e mercato alla discesa in campo di un Sistema che stabilisca parametri in grado di tutelare la qualità dei mieli prodotti dai nostri apicoltori.
“Grazie alla collaborazione tra il Ministero e l’intera filiera apistica, a breve sarà realtà il Sistema di qualità nazionale per i mieli - ha affermato il sottosegretario all’Agricoltura, Luigi D’Eramo - che si baserà su parametri di qualità oggettiva più restrittivi e indicazioni vincolanti del processo produttivo che garantiscano naturalità, qualità, salubrità, benessere delle api e sostegno alla biodiversità. Riguarderà le caratteristiche qualitative del miele, così come le regole per la conduzione di alveari e dei locali di lavorazione e conservazione; sono inoltre previste indicazioni sulle analisi obbligatorie, la tracciabilità e la presentazione del prodotto, sull’etichettatura e le procedure di controllo. L’auspicio è che le imprese apistiche aderiscano in maniera convinta e capillare. La qualità - ha aggiunto il sottosegretario D’Eramo - resta l’elemento vincente e il valore aggiunto dei prodotti dei nostri apicoltori”.
“Quello dei mieli è un mondo che si presta perfettamente a una campagna di comunicazione dai forti contenuti - ha dichiarato il presidente Ismea Livio Proietti - avere, nel nostro Paese, oltre 50 mieli uniflorali e una miriade di millefiori identitari è un punto di forza che permette di generare contenuti accattivanti in termini di storytelling per il pubblico più giovane, ma anche più in generale, lo scopo della campagna è quello di rafforzare la cultura dei mieli a livello intergenerazionale: per scegliere occorre conoscere. Parlare di “mieli” ci avvicina a questa realtà che è fatta di cura, attenzione al lavoro, all’ambiente e alla biodiversità da parte dei nostri apicoltori che devono essere aiutati perché il miele e gli altri prodotti dell’apicoltura trovino idoneo posizionamento sul mercato”.
“Raccontare i mieli e le storie di chi li produce è oggi ancora più importante perché le apicoltrici e gli apicoltori svolgono un lavoro sempre più complesso, anche a causa dei cambiamenti climatici e della crisi ambientale - ha sottolineato Barbara Nappini, presidente Slow Food Italia - per questo una campagna di sensibilizzazione su questo tema, a partire dai più giovani è più che mai fondamentale, e noi siamo felici che il sottosegretario D’Eramo abbia scelto di lanciare questo messaggio a Terra Madre”.
La campagna di comunicazione vede l’esordio delle attività proprio in questi giorni, con le attività organizzate per le scuole e le famiglie al Salone del Gusto, mirate a promuovere la conoscenza del miele e del suo ciclo produttivo con attività didattiche e degustazioni, edugame e materiale informativo. Ed è partita, sempre in questi giorni la campagna social (pensata proprio per raggiungere il pubblico dei più giovani) affidata ai talent su TikTok e Instagram, con ben 75 contenuti sulla cultura del miele, in grado di raggiungere un pubblico vastissimo. E a breve, un sito internet della campagna permetterà gli approfondimenti relativi alle tipologie di miele, alle caratteristiche organolettiche e alle proprietà nutrizionali, oltre che alla parte informativa specifica del nuovo Sistema di Qualità Nazionale. Inoltre, dei videotutorial sulle caratteristiche dei mieli del nostro Paese e sui passaggi fondamentali su cui si basa il Sistema di Qualità Nazionale, saranno messi a disposizione della filiera miele e veicolati su web e social (in questo caso anche su Facebook, per un pubblico più “maturo”). Anche la Gdo è, naturalmente, un canale di comunicazione che viene preso in considerazione dalla campagna, con l’inserimento di pagine pubblicitarie all’interno di house organ di riferimento della grande distribuzione, così da diffondere il messaggio della campagna istituzionale in modo diretto ed efficace ad un pubblico particolarmente attento e coinvolto rispetto alle proprie abitudini di acquisto.

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