Allarme rosso per il settore della pesca. La causa è legata sempre all’emergenza Coronavirus che sta bloccando una notevole fetta dell’economia italiana. Non fa eccezione la flotta peschereccia, costretta a fermarsi per la chiusura dei porti. Tradotto significa per Coldiretti 12.000 aziende e 28.000 posti di lavoro a rischio. Il blocco delle attività delle marinerie, che si aggiunge a quello per bar, ristoranti, pub e negozi non alimentari, dopo il nuovo provvedimento annunciato dal premier Giuseppe Conte, non lascia dormire sonni tranquilli. Coldiretti esprime tutta la propria preoccupazione. “I limiti agli spostamenti disposto dal cosiddetto decreto #iorestoacasa hanno causato il crollo della domanda di pesce fresco che rappresenta il 90% dell’attività dei pescherecci tricolori. Se la ristorazione aveva, infatti, già drasticamente ridotto le richieste di prodotto visto il calo dei clienti, la nuova tendenza a fare la spesa ogni 2-3 giorni per evitare di doversi recare spesso al supermercato ha portato i consumatori ad orientarsi verso conservati e surgelati, che peraltro in 9 casi su 10 contengono prodotto straniero. Il risultato è la chiusura a cascata delle pescherie e dei mercati ittici all’ingrosso ed alla produzione, fino alle attività di pesca, con il paradosso di favorire ulteriormente le importazioni dall’estero e la perdita di nuove quote di mercato, proprio mentre è scattata in tutto il Paese la campagna della Coldiretti #MangioItaliano per promuovere il consumo di alimenti Made in Italy”.
Sicurezza e tutela delle attività produttive sembrano non trovare un punto di incontro comune. Non a caso arriva immediata la richiesta al Governo, da parte di Coldiretti Impresapesca, di immediati interventi di sostegno alle imprese e ai lavoratori a partire dall’estensione al settore ittico delle esenzioni e delle misure per gli altri comparti produttivi in caso di perdita del fatturato derivante dall’emergenza Covid19. Ad esempio nel caso in cui i componenti dell’equipaggio siano messi in quarantena con conseguente arresto totale dell’attività. Ma tra le richieste ci sono anche misure straordinarie di sostegno all’occupazione tramite l’immediata estensione alla pesca della Cassa Integrazione Salariale operai dell’agricoltura o l’utilizzo della Cassa Integrazione Straordinaria in deroga, la concessione di mutui a tasso zero finalizzati all’estinzione dei debiti bancari e strumenti agevolati di accesso al credito “Le norme previste per le attività agrituristiche - sostiene Coldiretti - in merito a mancate presenze e disdette vanno estese anche alle imprese di pesca che svolgono attività di ittiturismo e pescaturismo. Vista l’attuale situazione di emergenza sanitaria, occorrerebbe inoltre concordare con la Commissione Europea un ulteriore periodo di arresto temporaneo dell’attività di pesca”. Per garantire una ripresa delle attività Coldiretti Impresapesca sollecita infine la concessione di mutui a tasso zero finalizzati all’estinzione dei debiti bancari, garantiti dallo Stato direttamente o attraverso l’Ismea e strumenti agevolati di accesso al credito.
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