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IL CREATORE DI FRAGRANZE LORENZO VILLORESI, UNO DEI “NASI” PIÙ AUTOREVOLI E FAMOSI DEL MONDO: “SE NON DICHIARATO, E’ SEMPRE PIU’ DIFFICILE SCOPRIRE L’INSERIMENTO DI ESSENZE (NATURALI O ARTIFICIALI) IN BOTTIGLIA”

Italia
Lorenzo Villoresi

“Le nuove tecnologie permettono oggi un ricorso più semplice e “invisibile” all’aggiunta di sostanze aromatiche artificiali tanto in bottiglia come nei prodotti alimentari”. Lo ha detto ieri a Firenze a “Taste”, evento “in viaggio con le diversità del gusto” organizzato da Pitti Immagine e ideato dal “gastronauta” Davide Paolini, il creatore di fragranze Lorenzo Villoresi, uno dei “nasi” più autorevoli e famosi del mondo, che ha anche presentato, insieme al Consorzio del Chianti Classico, una serie di 28 essenze che riproducono i sentori e gli aromi tipici del vino (iris, mammola, rosa, ribes, ciliegia, prugna, mora, lampone, erba tagliata, liquirizia, curry, cuoio, caffè, cacao, chiodi di garofano, muschio di quercia, pepe nero, macchia mediterranea, cavallo ...).
Villoresi ha ricordato come intorno al mondo del “food” “l’80% dei prodotti alimentari, in maniera anche dichiarata, sono aromatizzati: basti pensare ai prodotti tartufati oppure ai formaggi o alle grappe; in questi casi, la legge italiana è piuttosto severa e quindi basta leggere le etichette dei prodotti per scoprire se c’è la presenza di aromi naturali o artificiali aggiunti”.
Altra cosa il mondo del vino, dove non sono invece possibili aggiunte di essenze. In questa ottica, il creatore di fragranze Lorenzo Villoresi ha spiegato che “non è comunque possibile dimostrare ad oggi se in un vino siano state fatte aggiunte di essenze”. Eppure tutto questo è oggi più semplice di ieri: “non va infatti dimenticato che mentre un tempo la resa di certe sostanze aromatiche era bassa, parliamo di un rapporto di uno a mille, oggi questo rapporto è notevolmente cresciuto. Basta insomma un grammo di una determinata sostanza per aromatizzarne fino a centomila grammi, dando così una determinata sfumatura al prodotto, sia esso un vino o un alimento”.
Leonardo Roselli

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