02-Planeta_manchette_175x100
Allegrini 2024

IL DNA PER STABILIRE IDENTITA' GENETICA SISTEMA MESSO A PUNTO A JESI, CERTIFICATO LACRIMA MORRO D'ALBA

Il Dna per risalire anche alla ... paternità e all'unicità di un vino. E' il caso del Lacrima di Morro d'Alba prodotto da un'azienda agricola dell'omonimo comune di provincia di Ancona, che ha ricevuto un attestato di identità genetica. La necessità di tracciare l'origine e l'autenticità di un prodotto è un'esigenza sempre più sentita sia dai produttori che dai consumatori. Ma la difficoltà principale per assicurare la tracciabilità sta nell'individuare una proprietà del prodotto tale che lo identifichi in maniera inequivocabile e anche dopo le successive trasformazioni.

Candidato ideale per questi scopi è appunto il Dna, in quanto contraddistingue univocamente ogni vivente e non va incontro a modificazioni durante i processi di lavorazione della filiera agroalimentare. Una società di Jesi, la Bioaesis, ha così messo a punto un sistema innovativo di tracciabilità basato sulle impronte del Dna in grado di verificare l'identità genetica dei vini, cosa particolarmente importante per i monovarietali prodotti da vitigni autoctoni.

Dapprima si isola il Dna dal vino, ovvero il Dna residuale dell'uva ancora presente nel vino stesso, e questo é il passaggio più delicato. Nel vino, infatti, il Dna va via via perdendosi perché subisce processi di degradazione e frammentazione che lo rendono difficilmente rintracciabile. Il secondo passo consiste nella caratterizzazione genetica vera e propria del Dna ottenuto dal vino, che in termini tecnici si chiama "fingerprinting" genetico. Sono stati utilizzati a questo scopo dei marcatori genetici, i microsatelliti, tratti di Dna che differiscono in lunghezza a seconda della varietà di vite analizzata, permettendone l'esatta identificazione.

Il carattere genetico viene messo in evidenza amplificandolo specificatamente con una reazione enzimatica che si chiama reazione a catena della polimerasi. Il terzo passo dell'analisi consiste nel rilevare i frammenti di Dna su una matrice che permette di separarli in base alla loro lunghezza e quindi evidenziare le differenze genetiche esistenti tra le differenti varietà di vite. I risultati vengono poi confrontati per una esatta identificazione con i profili genetici di varietà di vite certificate provenienti da collezioni varietali. In caso di un campione contenente una mescolanza eterogenea di Dna, si riesce a monitorare la presenza fino a un 10% di Dna estraneo rispetto il Dna della varietà da identificare.

Il sistema è stato applicato con successo su campioni di vino appartenenti alla produzione dell'anno 2004 del Lacrima di Morro d'Alba Doc dell'azienda agricola Stefano Mancinelli.

Copyright © 2000/2024


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024

Altri articoli