Gli italiani immaginano un gelato che non sia solo buono, ma che sia sinonimo anche di benessere, fatto con ingredienti biologici certificati o prodotti in modo sostenibile. Allo stesso tempo, cresce la richiesta di prodotti confezionati in imballaggi biodegradabili, realizzati con materiali provenienti da filiere altrettanto sostenibili, in un’ottica di riduzione degli sprechi e rispetto per l’ambiente. Ecco “Il Gelato del Futuro”, secondo una ricerca condotta da AstraRicerche per l’Istituto del Gelato Italiano (Igi), su un campione di 1.013 italiani tra i 18 e i 65 anni.
In particolare, secondo Astraricerche, per il 68,1% degli intervistati, il gelato di domani dovrà essere confezionato in un imballaggio 100% biodegradabile, mentre il 66,8% chiede una produzione attenta allo spreco alimentare, magari recuperando ingredienti da altri processi. Cresce anche l’attenzione verso le materie prime: il 61,9% auspica l’uso esclusivo di ingredienti biologici, mentre il 68,8% preferisce prodotti con materie prime provenienti da allevamenti certificati e sostenibili.
Ma cambiano anche le preferenze sui formati: piacciono sempre di più quelli “smart” e pratici come snack, mini porzioni, coni e biscotti in versione mini ideali per una pausa veloce (54,7%).
Anche l’innovazione tecnologica gioca un ruolo centrale: secondo la ricerca, il 53,7% sogna un gelato che non si scioglie subito, il 49,6% che può essere personalizzato in base ai gusti o allo stile di vita, e il 36,3% è affascinato dalle forme originali ottenute con la stampa 3D. Alcuni consumatori sono affascinati da esperienze multisensoriali, come gelati che cambiano colore in risposta al cambio di temperatura e alla saliva, in maniera del tutto casuale, o percependo lo stato d’animo della persona, o da soluzioni futuristiche come il gelato disidratato (54,3%), che non richiede refrigerazione.
Anche i gusti si evolvono: c’è voglia di riscoprire i sapori dell’infanzia (56,3%), ma anche apertura verso contaminazioni di culture alimentari lontane (54,3%) e varianti insolite, come il gelato salato o ispirato ai cocktail (50%).
E cambia, infine, il luogo di consumazione: si immaginano spazi dedicati alla degustazione di gelati confezionati (50%), musei tematici (22,8%) e, perfino cabine immersive (21,3%), che suggeriscono il gelato ideale in base alle emozioni e ai parametri fisici.
“Il gelato del futuro sarà diverso da quello di oggi per aspetti innovativi che, al momento, possiamo solo immaginare e auspicare. Allo stesso tempo, rafforzerà tendenze già presenti: attenzione alla salute e al benessere, sostenibilità ambientale, voglia di scoperta e sorpresa nelle proposte dell’industria italiana - sottolinea Cosimo Finzi, direttore AstraRicerche - ciò che trovo culturalmente più affascinante è il desiderio di riscoprire, nel futuro, qualcosa che appartiene già al nostro passato: un “nuovo” che sa anche di ritorno. E il fatto che, come accade per altri prodotti del food & beverage, i consumatori sognino luoghi dedicati alla degustazione dimostra quanto profondo sia l’amore per questa categoria e quanto la curiosità possa diventare un motore di crescita per l’intero settore”, conclude Finzi.
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