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ECCELLENZE

Il miglior millefiori italiano? É il “Granfavo” dell’apicoltore Matteo Farinelli, dalla Romagna 

Per la prima volta, in un concorso, premiati i mieli non monofora rigorosamente made in Italy, perfetti interpreti della biodiversità dei territori

Sul podio dei migliori mieli millefiori italiani si piazza il “Granfavo” dell’apicoltore Matteo Farinelli di Brisighella (Ravenna); al secondo posto, il miele “San Marco” di Roberto Marchesini di Arezzo, al terzo classificato è il miele dell’Apicoltura Elisa Vacca di Sinnai (Cagliari): ecco i tre migliori di “Il miele millefiori: se è italiano vale di più”, concorso promosso da Generazione Honey e realizzato da Agri Rete Service, la società di servizi di Confcooperative FedagriPesca, in collaborazione con Miele in Cooperativa e con il sostegno del Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste.
“La peculiarità del concorso è che, per la prima volta, venivano premiati - spiega Riccardo Terriaca, coordinatore dell’Associazione Miele in Cooperativa - i mieli millefiori prodotti da api italiane: abbiamo deciso di promuoverlo proprio con l’obiettivo di rivalutare un prodotto che, meglio di qualsiasi altro, è in grado di raccontare le specificità dei diversi territori di produzione che si ritrovano nei diversi colori e aromi dei millefiori. I millefiori hanno delle straordinarie specificità che, troppo spesso, vengono sottovalutate in favore dei più noti mieli monofloreali. Il miele millefiori è, invece, l’interprete e testimone perfetto della esclusiva biodiversità italiana, quella che ci consente di ricavare mieli inimitabili, grazie alle api italiane che utilizzano i diversi bouquet floreali presenti nelle nostre pianure, colline e montagne. L’iniziativa testimonia che il tema è condiviso dagli apicoltori, ora bisogna proseguire dialogando con i consumatori che vanno educati alla scelta del miele migliore” conclude Terriaca. 
Le analisi dei 124 campioni di miele ricevuti (55 dal Nord, 27 dal Centro e 42 dal Sud) sono state effettuate dai Laboratori Crea di Bologna; successivamente i campioni risultati ammessi sono stati valutati da apposite giurie di assaggiatori, iscritti all’Albo Nazionale degli esperti in Analisi Sensoriale del Miele.

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