La tradizione, antichissima, di acquistare e mangiare in strada cibo tipico e locale, nei prossimi anni, in Italia e nel mondo, grazie ad un tasso di crescita annuale del +5,5%, potrebbe essere la categoria leader dell’incremento della ristorazione italiana, che nel 2023 ha raggiunto i 41 miliardi di euro, che salgono a 240 miliardi di euro a livello globale (fonte: “Foodservice Market Monitor” di Deloitte). Qual è il “miglior street food” d’Italia? Si mangia in Abruzzo, alla Bracevia - A tutta pecora, che si trova a San Giovani Teatino e in giro per tutta la Penisola su una Fiat Giallo, dove, da 20 anni, serve il piatto forte del suo territorio: i veri arrosticini, con carni di pecora di alta qualità. Parola di “Street Food” 2025, nuova edizione della guida del Gambero Rosso, una “mappa nazionale” per un viaggio on the road per assaggiare il cibo di strada all’italiana più buono. E che, tra 633 insegne recensite di attività stanziali e itineranti, ha eletto 20 “Campioni Regionali”, simbolo dell’eccellenza e della varietà gastronomica di ogni Regione.
Rispetto all’edizione precedente, accanto alle insegne storiche, fanno il loro ingresso 129 nuove attività imprenditoriali. Di queste, 16 già conquistano il titolo di “Campione Regionale” (su 20 in tutto): da Hibou Prodotti Valdostani a Rhemes Notre Dame, ad Aosta, a Kokoroya a Torino, da Fish’n Street Osteria di Strada a Genova al Forno Del Mastro a Milano, da Acquaefarina Petit a Trento a Cemût Piccola Osteria Furlana a Trieste, da Ragù a Bologna a Xinge Go Go a Firenze, da Le Pallette di Giorgio a San Benedetto del Tronto alla Macelleria Pucci a Terni, da Becco a Roma a Trancio Pizza in Teglia a Castel di Sangro, da Trotta Sapori a Capracotta a Rostì a Pomigliano d’Arco, da Evviva Maria Trattoria Veloce a Conversano, a Scollo Salumeria e Gastronomia a Catania, da Vecia Hostaria dai Naneti a Treviso Le Stuzzicherie Strit Fud ad Avigliano, da Brezza Fish and Chill a Soverato a La Mallicca a Cagliari.
All’edizione n. 10, la guida che il Gambero Rosso dedicata allo street food italiano racconta un fenomeno sempre più trasversale, capace di unire generazioni e fasce sociali nel segno del gusto e del cibo di qualità, attraverso piazze, vicoli e mercati. Un trend che, su solide radici popolari, proietta ramificazioni e innesti pressoché infiniti della varietà delle eccellenze gastronomiche locali di ogni regione italiana. Osterie, paninerie, pizzerie, bacari, mercati, friggitorie sono i veri templi del cibo di strada, dove quotidianamente milioni di persone partecipano al rito del mangiare all’aperto, assaporando le specialità tipiche di ogni angolo d’Italia. Ma che sono anche la testimonianza del coraggio e dell’apertura all’innovazione verso nuove esperienze culinarie, in un melting pot di sapori e ricette, soprattutto nelle grandi città dove le contaminazioni sono sempre più frequenti. Non c’è da stupirsi quindi di trovare ravioli giapponesi a Torino, pizza al taglio a Milano o gnocco fritto a Cagliari tra le specialità dei 20 Campioni Regionali di questa pubblicazione. Ma anche nei migliori food truck che portano le loro specialità ovunque, c’è “un’attitudine al sincretismo gastronomico che è sempre più evidente” ha detto Pina Sozio, curatrice della guida.
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