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IL MINISTRO FRANCESE BARNIER OFFRE CRU DI ROSÈ ALLA COMMISSARIA ALL’AGRICOLTURA FISCHER BOEL MA CONFERMA CHE “BISOGNA PRESERVARE LA PRODUZIONE DEL VINO TRADIZIONALE” IN VISTA DELLA DECISIONE DEFINITIVA IN GIUGNO. L’ITALIA IN SUPPORTO DELLA FRANCIA

Il Ministro dell’Agricoltura Michel Barnier ha offerto ai colleghi europei e alla Commissaria all’Agricoltura Mariann Fischer Boel, un cofanetto contente due ottimi cru di rosé francese tradizionale. Un regalo che rischia però di lasciare ad alcuni un gusto amaro. Nella lettera di accompagnamento infatti, Barnier “mette nuovamente in guardia dalla decisione che dovrà essere presa il prossimo 19 giugno dai 27 stati membri di autorizzare la fabbricazione di falso rosé”. Barnier, inoltre, spiega che “bisogna preservare la produzione del vino tradizionale” e non é sufficiente il richiamo in etichetta della menzione “vino rosé tradizionalé” per salvaguardare il prodotto di qualità frutto della macerazioni di vini rossi.

Il 19 giugno il Comitato europeo che raggruppa gli esperti dei 27 nel settore del vino deve, infatti, dare il via libera definitivo al “pacchetto di misure” sulle nuove pratiche enologiche nel settore tra cui la possibilità di miscelare vini da tavola bianchi e neri per creare un finto rosé. La pratica è già autorizzata per i produttori nel resto del mondo i cui prodotti entrano liberamente in Europa a prezzi concorrenziali.

Ma anche l’Italia sarà al fianco della Francia per chiedere il miglioramento dell’informazione in etichetta a difesa del vino rosè tradizionale. Lo sottolinea la delegazione italiana nel Consiglio dei Ministri dell’Agricoltura, oggi a Lussemburgo, ricordando che la decisione relativa all’etichettatura del vino è diversa dal regolamento europeo sulle pratiche enologiche in cui la miscelazione di vino bianco e rosso per produrre rosè in modo industriale non viene messa in discussione. L’Italia è quindi sulla linea di difesa del prodotto tradizionale. Del resto - si sottolinea - ha votato contro il regolamento europeo che prevedeva le miscele di vini bianchi e rossi per la produzione di rosè, mentre in sede di etichettatura si è battuta per recuperare in termini di trasparenza per il consumatore e continuerà a farlo.

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