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Il Mosciolo selvatico di Portonovo a rischio estinzione: Slow Food chiede lo stop alla pesca

La richiesta inviata al Ministero dell’Agricoltura: alte temperature, mucillaggine e sfruttamento le cause. Chiesti ristori e Presidio sospeso
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Il Mosciolo selvatico di Portonovo, Presidio Slow Food dal 2004

Il mosciolo selvatico di Portonovo, Presidio Slow Food dal 2004, è a rischio estinzione e perciò la Chiocciola ha inviato al Ministero dell’Agricoltura una richiesta ufficiale di chiusura della pesca del mitile con relativi ristori economici per i pescatori professionali. Il calo del numero di esemplari del mollusco era già una costante da alcuni anni a causa dell’aumento delle temperature, dell’elevata presenza di mucillagine e dell’eccessivo sfruttamento, poiché pescato anche in modo illegale e da moltissimi privati. Tanto che, negli anni scorsi, il periodo della pesca è stata chiuso in anticipo, mentre quest’anno, invece, è stata posticipata l’apertura: doveva essere il 15 maggio ed è stata spostata al primo luglio. Ma secondo la comunità scientifica che da mesi monitora la situazione nella baia di Portonovo occorre uno stop più lungo per dar tempo ai mitili di riprodursi e alle popolazioni di crescere di numero. Da qui la richiesta di chiusura inviata al Ministero presieduto da Francesco Lollobrigida e, contestualmente, anche la sospensione - da parte di Slow Food - del Presidio almeno fino a quando non si sarà verificata una reale ripresa della specie.
“Abbiamo avviato il Presidio anni fa con l’obiettivo di ridare un futuro produttivo a una risorsa di grande valore, poco conosciuta al di fuori del contesto locale (e tra le eccellenze della Regione Marche, in perfetto abbinamento con i suoi grandi vini, come, invece, abbiamo raccontato tante volte su WineNews, ndr). Oggi dobbiamo prendere atto che pescarla e consumarla vorrebbe dire il contrario, cioè perderla del tutto - spiega Raffaella Ponzio, responsabile del progetto Presìdi Slow Food in Italia - è necessaria quindi un’assunzione di responsabilità da parte di tutti, pescatori, privati, ristoranti locali compresi, e, solo per quest’anno ci auguriamo, evitare di pescare i moscioli selvatici per sperare di rivederli in futuro”.
Edoardo Baleani, fiduciario della Condotta Slow Food Ancona e Conero, parla non solo di misura tecnica, ma anche simbolica: “con questa sospensione vogliamo lanciare un allarme sperando di scuotere le coscienze della cittadinanza e le decisioni politiche, sulla crisi che sta vivendo il mitile del Conero, nonché trasmettere con chiarezza quali sono i valori della nostra associazione: salvaguardare la biodiversità significa tutelare e cercare di garantire un futuro al mosciolo selvatico e, di conseguenza, all’attività di pesca ad esso collegata - ha detto - dallo scorso dicembre ci stiamo battendo per evidenziare alle autorità competenti che l’unica soluzione a breve termine per la crisi del mosciolo è la chiusura completa della pesca per la stagione 2025, spingendo parallelamente sulla richiesta dei ristori per i pescatori danneggiati da questa situazione”.

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