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TERRITORI D’ECCELLENZA

Il vino di Toscana e la forza del suo brand, tra mercato italiano, export ed enoturismo

Lo stato dell’arte di una delle Regioni leader del vino italiano a “PrimAnteprima 2023” a Firenze. Eugenio Giani: “per noi il vino è storia e futuro”
DAINELLI, GIANI, PRIMANTEPRIMA, SACCARDI, TERRITORI, TOSCANA, vino, Italia
Il Presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, l’ex calciatore ed oggi produttore di vino Dario Dainelli, l’Assessore all’Agricoltura della Regione Toscana Stefania Saccardi e il conduttore Rai “Tinto”, a “PrimAnteprima 2023”

Il valore del brand Toscana? “Lo spiega il +12% nelle vendite di Acqua Panna (gruppo S.Pellegrino,ndr) dopo che ha sostituito il marchio, fortissimo, del “made in Italy”, con il brand Toscana in etichetta. Pensiamo a quello che vale quando si abbina al vino, che a sua volta si lega alle bellezze storiche, culturali e paesaggistiche della nostra Regione, che attirano milioni di turisti nel mondo”. Parole, da “PrimAnteprima 2023”, del presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, sul palco insieme al “testimonial” di due passioni, calcio e vino, come Dario Dainelli, ex capitano della Fiorentina e oggi produttore di vino tra Cerreto Guidi e l’Isola del Giglio, con la sua cantina Dainelli, “che funziona come nel calcio, come amore, dedizione e gioco di squadra”, ha detto il calciatore-vigneron. Sullo sfondo, al via della “Settimana delle Anteprime”, che si apre, domani, a Firenze, con Chianti e Morellino di Scansano, e prosegue poi con Chianti Classico, Nobile di Montepulciano, Vernaccia di San Gimignano e “l’Altra Toscana”, i primati di appeal “di un Toscana che è sempre ai vertici dell’enoturismo italiano, anche per la capacità di offrire un insieme di esperienze che legano vino, olio e altri prodotti agricoli e gastronomici, insieme a benessere, cultura, sport, cantine d’autore e dimore storiche, in grandi spazi aperti, che sono trend sempre più forti”, ha spiegato la professoressa Roberta Garibaldi, tra le massime esperte di turismo gastronomico in Italia. E anche i numeri i numeri di un mondo delle Dop che arretra nelle quantità, come raccontato dai numeri di Avito ma che cresce nei valori, come raccontato dall’analisi Ismea, presentata da Tiziana Sarnari (da cui è esclusa l’Igt Toscana, indicazione che vale oltre il 36% dell’offerta del vino toscano Dop e Igp, ed è in crescita in volume e valore, ndr).
Secondo i numeri Ismea, infatti, per il vino “made in Tuscany” il 2022 sarà un’annata da record, almeno dal punto di vista degli incassi riferibili all’export delle Dop: le stime parlano di oltre 690 milioni di euro (+7%), anche a fronte di una flessione in termini di volume (-3%), in linea con le altre Dop nazionali.
Dato che riguarda il commercio internazionale di una Regione, la Toscana, che nel ranking nazionale è settima per vino prodotto, con una quota media pari al 5% del totale. La sua unicità, tuttavia, emerge nel poter vantare sul suo territorio 58 indicazioni geografiche riconosciute, di cui 52 Dop (11 Docg e 41 Doc) e 6 Igt che presidiano la quasi totalità della superficie vitata toscana (95% contro una media nazionale che arriva al 62-64%). Nel 2021, ultimo dato disponibile a livello nazionale, con 2,1 milioni di ettolitri e 1,2 miliardi di euro la Toscana rappresenta rispettivamente l’8% del volume e l’11% del valore nazionale di vini Dop. Secondo le prime elaborazioni, ancora provvisorie, nel 2022 sono stati imbottigliati 1,3 milioni di ettolitri di Dop, in flessione del 7% rispetto all’anno precedente, mentre l’Igt è scesa dell’8%, con 626.000 ettolitri.
Sul fronte delle esportazioni, invece, la domanda di vini Dop toscani si concentra soprattutto nei Paesi extra Ue (67% e 72% rispettivamente in volume e in valore), con una forte concentrazione in tre direzioni: il 57% delle consegne viene effettuato in Usa, Germania e Canada, con gli Stati Uniti che da soli rappresentano il 34% in volume e il 38% in valore. All’interno dei confini comunitari, la riduzione della domanda di vini Dop toscani è stata pari al 3,7%, con una lieve riduzione anche dei corrispettivi monetari. Mentre la richiesta oltreoceano cresce del 17% in valore, la domanda tedesca è scesa sia in volume che in valore, così come quella del Regno Unito. Cresce del 10% il valore dell’export in Canada, a parità di volumi, mentre nel Vecchio Continente le migliori speranze arrivano - a sorpresa - dai cugini d’Oltralpe: la Francia fa segnare un +31% in termini di valore. Sulle luci dell’anno appena concluso, però, pesano le ombre delle incertezze dei mercati a livello globale e gli aumenti dei costi.
E qualche preoccupazione in più arriva dalla domanda interna: nell’ambito di un complessivo calo degli acquisti in grande distribuzione, il vino “made in Tuscany” non fa eccezione. Nel 2022 le Dop toscane hanno registrato una riduzione del 10,6% in termini di volume, a fronte di un calo del 6% per il comparto vino nel complesso. In termini di spesa, i vini Igt Toscana mostrano, invece, per il secondo anno consecutivo, una dinamica positiva con un +2,8% dopo il +3,5% del 2022. La nota negativa arriva dal fatto che gli attuali volumi acquistati sono inferiori al periodo pre-pandemia.
In ogni caso, la Toscana vanta primati sul vigneto, in termini di redditività e di biologico. Il 2022, infatti, ha segnato un sostanziale aumento del ricavo medio in vigna, arrivato oltre i 7.000 euro ad ettaro, grazie a una positiva combinazione di aumento dei prezzi delle uve e delle rese rispetto ad uno scarso 2021. Nel mercato del vino sono stati soprattutto Chianti e Morellino di Scansano a mostrare aumenti sopra la media nazionale, mentre gli altri grandi rossi sono cresciuti ma a ritmi minori. Anche l’Igt Toscana nel 2022 ha visto crescere i listini del 20% su base annua a fronte di una crescita a livello nazionale appena del 3%. Negli ultimi anni è cresciuta anche la superficie vitata biologica. L’ultimo dato disponibile, del 2021, contava oltre 25.000 ettari in bio che rappresentano il 40% dell’intera superficie regionale e il 20% del totale della superficie a vite bio in Italia. La produzione stimata di vino biologico della regione è di 350.000 ettolitri, il 15% dei 2,2 milioni di ettolitri a livello nazionale. Una produzione, quella bio, sempre più apprezzata dai consumatori più giovani.
Provando a delineare un profilo del consumatore tipo di vino Doc toscano emerge la prevalenza di famiglie “non più giovani” (64% degli acquirenti è nella fascia over 60) con reddito medio-alto, residenti nel Centro Nord. Nel Nord Est si trovano i maggiori affezionati.
Ma una delle forze della Toscana è nell’enoturismo, di cui la Regione è pioniera. Non a caso, ad oggi, ha spiegato Roberta Garibaldi, è la seconda regione più visitata dai turisti italiani che si muovono con il food ed il wine come motivazione primaria di viaggio. Vanta, inoltre, la prima posizione in classifica per numero di prenotazioni di esperienze enogastronomiche sul portale TripAdvisor, ed è la terza regione italiana più presente nei pacchetti turistici dei tour operatori stranieri specializzati in food & wine.
La conferma dell’apprezzamento della Toscana come terra di enoturismo, driver di viaggio insieme all’ineguagliabile mix di arte, cultura, natura e artigianato, arriva anche dagli insights di VisitTuscany.com, il sito ufficiale della destinazione Toscana gestito da Fondazione Sistema Toscana. Nel 2022, infatti, i contenuti a tema enoturismo sono stati visti per più di 180.000 volte, con una media di 500 visite al giorno, da un totale di quasi 160.000 utenti. Il pubblico più interessato è italiano (+16% rispetto al 2021), seguito da americani (+124%), tedeschi (+184%), spagnoli (+182%) e inglesi (+297%). Tra i contenuti e le offerte più cliccate le proposte di visite e degustazioni in cantina, wine tasting tra le vigne e itinerari di relax con la vinoterapia.
“Un quadro positivo, nel complesso, di cui siamo soddisfatti - ha detto l’Assessore all’Agricoltura della Regione Toscana, Stefania Saccardi - senza però sedersi sugli allori, perchè se alcune denominazioni vanno bene altre fanno più fatica, e difficoltà sul fronte dei costi di produzione e delle tante incertezze di questi tempi ci sono per tutti. Senza sottovalutare l’arrivo della Flavescenza Dorata, che ha già colpito duro nelle Regioni nel Nord-Est, e che stiamo monitorando anche da noi”.
Ma in ogni caso, il vino, “che è nel Dna della Toscana, dagli Etruschi al Medio Evo, dal Rinascimento all’Illuminismo, è al tempo stesso storia e futuro, passato e visione. Basti pensare che oggi alcuni dei vini più quotati e ricercati, come il Sassicaia, per fare un esempio, ma il discorso vale anche per altri, erano i vini fatti “per casa” dagli Incisa della Rocchetta e dagli Antinori a Bolgheri”, ha sottolineato ancora il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani.
Lanciando la “Settimana delle Anteprime”, che, dopo la due giorni “Buy Wine 2023”, ieri ed oggi, e “Primanteprima”, si apre domani 12 febbraio, con Chianti Lovers & Rosso Morellino, e prosegue lunedì 13 e martedì 14 febbraio con Chianti Classico Collection, mercoledì 15 febbraio con Anteprima Vino Nobile di Montepulciano, giovedì 16 febbraio con Anteprima Vernaccia di San Gimignano, e venerdì 17 febbraio Anteprima L’Altra Toscana (che riunisce i seguenti consorzi: Consorzio di Tutela dei Vini Carmignano, Consorzio Chianti Rufina, Consorzio Vini delle Colline Lucchesi, Consorzio Vini Cortona, Consorzio del Vino Orcia, Consorzio Tutela Vini della Maremma Toscana, Consorzio Tutela Vini Montecucco, Consorzio di Tutela Vini Dop  Suvereto e Val di Cornia Wine, Consorzio di Tutela Vini Terre di Casole, Consorzio Vini Terre di Pisa, Consorzio Vino Toscana, Consorzio Vini Doc Valdarno di Sopra). Racconto nel calice di un mosaico enoico che conquista il mondo, e diventa poesia, come raccontato in questo video.

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