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IL VINO ITALIANO A DUE VELOCITA’: BENE L’EXPORT NEGLI USA, CONTINUA A CALARE IN EUROPA. INCREMENTO NEI PAESI DELL’EST. I MERCATI ASIATICI SEGNANO IL PASSO

Italia
Le cantine italiane vanno a due velocità

Continua ad andare a due velocità il vino italiano all’estero: da una parte tiene il sogno americano, con un’espansione dell’export nel Nord America del +7,7% in termini di volume e al +4,4% in termini di valore (con questi dati l’area nordamericana si conferma destinataria di ben un terzo delle esportazioni totali di vino dal nostro Paese; e qui, più che in ogni altro mercato, si fa inoltre notare un cambiamento nello stile di consumi: gli americani bevono sempre più vino in casa e sempre meno fuori). Notizie poco confortanti arrivano, invece, dalla vecchia Europa, dove permane a livello generale una situazione di debole crescita economica e di stallo dei consumi.

Ma l’andamento dell’export del vino made in Italy è comunque diverso in base alla situazione dei singoli stati: sono in calo le vendite in Germania, Francia, Austria, Finlandia e Grecia; aumentano nel Regno Unito (+8,4%), Svezia (+5,5%), Paesi Bassi (8,1%), Irlanda (9,4%) e Portogallo; in Svizzera i valori registrano una flessione (-9,9%) ed in Norvegia si assiste ad un leggero aumento (+3,1%). Va meglio nei Paesi dell’Est: qui il vino italiano fa registrare una progressione del 18,5%, in particolare nei mercati russo, polacco e ceco. Anche se il peso di quest’area sul nostro export complessivo è ancora limitato (intorno all’1,5%), i Paesi dell’Est mostrano tutti i segnali per diventare nel futuro importanti mercati di riferimento per il vino italiano. Segnali negativi arrivano dall’Estremo Oriente, dove il Giappone cala le importazioni del 15% in volume e dell’11% in valore; anche Hong Kong e Singapore, dove da qualche giorno si è chiuso la rassegna “Wine Asia”, sono in fase di stallo, e dalla Cina, mercato sul quale molto si era puntato, non giungono risposte soddisfacenti. Meglio, invece, la Corea del Sud e Taiwan, in cui si registrano leggeri incrementi.

Se questo è il panorama dettagliato, la sintesi generale vede i flussi dell’export tra gennaio e luglio 2003 attestarsi su 1.530 milioni di euro (contro i 1.551 dello stesso periodo nel 2002), ovvero una flessione del 1,36%, che però, a fronte di una congiuntura internazionale decisamente negativa, può anche essere interpretato come il segnale che il vino italiano, nel complesso, continua a tenere.

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