IN ARRIVO I "CONTRO-FESTIVAL" DEL VINO: "CRITICAL WINE", A VERONA, DAL 2 AL 4 APRILE (TESTIMONIAL LUIGI VERONELLI, IL PADRE DELLA CRITICA ENOGASTRONOMICA) E "VINI VERI", IL SALONE DEI BIODINAMICI

E' partita la corsa del “contro-festival”. Siamo a Verona, ma sembra di essere a Sanremo … Mentre Vinitaly è ormai prossimo, nascono “contro-iniziative” alla vetrina più importante del panorama vitivinicolo italiano. Un po’ per protesta al neo-liberismo, un po’ forse per concorrenza, fatto sta che, in contemporanea al “grande” Vinitaly, sempre Verona farà da sfondo anche al “Critical Wine” (dal 3 al 4 aprile, info: Zanna cel. 349/0751771; Filippo, cel. 349/1476050; Andrea, cel. 349/5553842, www.criticalwine.org), il “contro-festival” o meglio il contro-salone, ideato da Luigi Veronelli (sì, il padre della critica enogastronomica e teorico della contadinità responsabile) insieme ai centri sociali e movimenti no-global. Nel piatto, anzi nel bicchiere, degustazioni, incontri, workshop e discussioni sullo sfondo del centro sociale veronese “La Chimica”.
Non solo, sempre negli stessi giorni, pochi chilometri più in là, alla Favorita di Ponticello di Fara, a Vicenza, è in programma l’incontro internazionale dei “Vini veri”. Un’altra, l’ennesima iniziativa, ribelle, che al salone di Verona ed ai suoi vini, vuol contrapporre e mettere in mostra una filosofia diversa di coltivare le viti e produrre il vino attraverso l’utilizzo della biodinamica. Una vera e propria filosofia produttiva introdotta nella valle della Loira da Nicholas Joly che predilige la coltivazione dei filari alla vecchia maniera, con poca mano dell’uomo (soprattutto in cantina) e viti concimate con latte, tisane e residui organici. Una sorta di omeopatia in campo agricolo che i coltivatori dei “Vini veri” (a Ponticello, gli espositori attesi sono 65, di cui 15 italiani) assicurano di seguire con estrema parsimonia ed attenzione.