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IN RISTORANTI FRANCESI SI BEVE ITALIANO. CRESCE LA PRESENZA DEL “MADE IN ITALY” SUL MERCATO RUSSO, +25% IN 2003. BENE LA MISSIONE DI VINITALY A MOSCA

Il successo del vino italiano in Russia? A decretarlo sono i ristoratori francesi, che stanno premiando le bottiglie “made in Italy” sempre più richieste dai clienti russi. E’ una delle novità emerse oggi, a Mosca, nel “Vinitaly Moscow”. D’altra parte esistono segnali di forti margini di aumento per l’attuale quota di mercato del vino italiano in Russia: nel 2003, l’Italia, che occupa il quarto posto tra i fornitori di vino dietro a Moldavia, Francia e Georgia, ha esportato vini e spumanti per 280 milioni di euro (+ 25% sul 2002).

All’iniziativa che Veronafiere ha organizzato, con Ice ed Enoteca d’Italia, hanno preso parte una trentina delle migliori aziende vinicole italiane, e tra queste le 17 appartenenti all’Istituto del Vino Italiano di Qualità Grandi Marchi (una società consortile caratterizzata da un’elevata immagine di prodotto e di marchio e da una spiccata propensione all’export).

L’obiettivo di “Vinitaly Moscow” è di creare le condizioni per allacciare rapporti economici duraturi, agevolando, grazie al marchio “Vinitaly”, leader a livello internazionale, le opportunità commerciali delle imprese italiane e favorendo la penetrazione dei prodotti di qualità in un mercato considerato di elevato interesse strategico per i prossimi anni.

“Questa iniziativa - commenta Piero Mastroberardino, presidente di Federvini - si colloca come momento di sintesi per rappresentare il vino italiano di qualità, la sua originalità e il suo territorio; è inoltre un momento di verifica per valutare i risultati dei primi anni di lavoro su questo nuovo mercato”. Per Michele Chiarlo, vicepresidente dell’Istituto del Vino Italiano di Qualità, la scelta di Vinitaly Moscow rappresenta “la prima uscita ufficiale all’estero di un consorzio che vuole promuovere in modo sinergico ed omogeneo il vino italiano di qualità nel mondo; una politica che premia non solo le aziende del consorzio ma anche tutto il sistema vino del Paese”. E se il produttore Jacopo Biondi Santi rimarca come “la Russia sceglie i vini italiani anche attraverso il canale della ristorazione francese che conosce, apprezza e richiede i nostri prodotti”, Sandro Boscaini, presidente della Masi, sottolinea come attualmente la Russia sia “attratta da tutto ciò che è Occidente e, nello specifico, dal vino che esprime la bellezza e la qualità di un territorio”. Convinto che il vino italiano oggi “é in grado di competere nel canale del lusso con concorrenti storici sul mercato russo” é il produttore Pio Boffa. Il direttore generale di Veronafiere, Giovanni Mantovani, giudica ild ebutto di “Vinitaly Moscow” una tappa strategica “nell’internazionalizzazione di Vinitaly e di Veronafiere, che sarà presente nei prossimi mesi del 2004 in altri importanti mercati consolidati ed emergenti del vino: Stati Uniti, Cina e India.

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