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SOMMINISTRAZIONE DI CIBO

In Toscana via libera ad asporto e consegne a domicilio per gli agriturismi

Autorizzate strutture più grandi e servizi permanenti per il glamping. Coldiretti: addio a divieti anacronistici. Ed altre Regioni ci pensano
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In Toscana via libera ad asporto e consegne a domicilio per gli agriturismi

Sì all’asporto e alle consegne a domicilio dei pasti negli agriturismi della Toscana, che conta 4.500 strutture di pregio che accolgono oltre 60.000 persone l’anno. L’autorizzazione è arrivata a seguito dell’approvazione del Decreto n. 34 del Presidente della Giunta regionale Eugenio Giani, con cui è stato modificato il regolamento che disciplina l’agriturismo che ha fatto cadere numerosi vincoli anacronistici. Una misura già presa durante l’emergenza sanitaria da altre Regioni (come Piemonte, Emilia Romagna e Lombardia), che starebbero pensando ad estenderla anche nel post-Covid.
Le attività collaterali proprie dell’agriturismo potranno essere svolte su tutto il territorio regionale, senza i limiti comunali, sono stati snelliti gli adempimenti per garantire il rispetto dei requisiti igienico-sanitari e la somministrazione dei cibi contadini potrà avvenire anche in spazi aperti e attraverso l’asporto, novità fortemente volute da Coldiretti e Terranostra Toscana, perché funzionali allo svolgimento dell’attività agrituristica anche ai tempi del Covid. Grande attenzione è stata riservata al glamping - spiega Coldiretti Toscana - con la forma di campeggio di lusso che potrà dotarsi di strutture più grandi con tende di ogni forma e dimensione e servizi permanenti garantiti dall’imprenditore agrituristico, con un evidente beneficio per i turisti italiani e stranieri che affollano le straordinarie strutture rurali toscane.
“Siamo soddisfatti per le modifiche al passo con i tempi apportate alla disciplina delle attività agrituristiche, delle fattorie didattiche e dell’enoturismo in Toscana - afferma Fabrizio Filippi, presidente Coldiretti Toscana - le novità relative all’agricampeggio ed al glamping aprono nuovi scenari proprio rispetto alla somministrazione del cibo, ai mezzi di soggiorno autonomo che possono essere utilizzati nell'ambito agrituristico nelle piazzole attrezzate, fornendo nuove prospettive di crescita ai nostri agriturismi, primi tutori dell’ambiente, della sostenibilità e del turismo all’aria aperta”.
Non è un caso che anche il 17% degli italiani abbia scelto di trascorrere le vacanze estive 2021 in campagna, parchi naturali e oasi, tra verde ed enogastronomia, coniugando la voglia di normalità con la garanzia di stare in sicurezza senza rischiare gli affollamenti, secondo l’indagine Coldiretti-Notosondaggi.
“È una risposta importante della Regione Toscana - sottolinea Luca Serafini, presidente Terranostra Toscana, associazione agrituristica di Coldiretti - dopo la crisi causata dal Covid, dove a pesare oltre al calo della domanda interna è stato il crollo del turismo internazionale con gli stranieri che rappresentano il 59% dei pernottamenti complessivi, senza dimenticare le cancellazioni forzate delle cerimonie religiose e al blocco delle attività di fattoria didattica che molti agriturismi svolgono per dare la possibilità ai ragazzi di stare all’aria aperta in collaborazione con le scuole, ora chiuse”.
Gli agriturismi toscani, spesso situati in zone isolate della campagna in strutture familiari con un numero contenuto di posti letto e a tavola e con ampi spazi all’aperto, sono forse, aggiunge Terranostra Toscana, i luoghi dove è più facile garantire il rispetto delle misure di sicurezza per difendersi dal contagio fuori dalle mura domestiche e con l’arrivo della bella stagione sostenere il turismo in campagna significa evitare il pericoloso rischio di affollamenti al mare o nelle città.
Dal pranzo sul plaid con i piedi sull’erba, all’agri-aperitivo a bordo piscina o tra i filari dei vigneti, ma c’è anche chi si è attrezzato per ospitare i commensali sotto gli ulivi monumentali o sulle balle di fieno o ha organizzato cene romantiche tra gli uliveti tra le diverse proposte con la spinta anche verso il turismo di prossimità con la riscoperta dei piccoli borghi e dei centri minori nelle campagne, in alternativa alle destinazioni turistiche più battute.
“I Borghi più belli d’Italia” in Toscana sono 23 su 300 Comuni e rappresentano circa 150.000 abitanti, con paesaggi, territori e tradizioni molto variegati, con 15 centri medioevali di grande suggestione. Si tratta di paesaggi fortemente segnati, spiega la Coldiretti Toscana, dalle produzioni agricole, dalle dolci colline pettinate dai vigneti agli ulivi secolari, dai casali in pianura ai verdi pascoli ai terrazzamenti fioriti, che contrastano il degrado ed il dissesto idrogeologico. Un valore aggiunto non solo ambientale ma anche di armonia e bellezza per l’Italia che rappresenta anche un elemento di attrazione turistica che identifica il Belpaese all’estero, di cui l’agroalimentare Made in Italy è senza dubbio il fiore all’occhiello.
La Toscana conta 32 prodotti a Denominazione di Origine (Dop-Igp) italiani riconosciuti dall’Unione Europea tra formaggi, oli extravergine di oliva, salumi e prodotti a base di carne, vini, panetteria e pasticceria. Un patrimonio, conclude Coldiretti Toscana, conservato nel tempo dalle oltre 40.000 imprese agricole presenti nei piccoli Comuni con un impegno quotidiano per assicurare la salvaguardia delle colture agricole storiche, la tutela del territorio dal dissesto idrogeologico e il mantenimento delle tradizioni alimentari.

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