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L’ACCORDO NEL TRILOGO

Intesa in Ue per lo sviluppo delle Tea in agricoltura: “passo avanti decisivo, adesso la legge”

Confermata la distinzione tra Ngt1 (assimilabili alla selezione naturale) e Ngt2 (soggette alle norme Ogm). Soddisfatto il settore agricolo italiano
AGRICOLTURA, COMMISSIONE UE, CONSIGLIO UE, PARLAMENTO UE, TEA, TRILOGO, UE, Non Solo Vino
C’è l’intesa all’Unione Europea per lo sviluppo delle Tea in agricoltura

Intesa tra Parlamento e Consiglio dell’Unione Europea sullo sviluppo delle Tea in agricoltura, ovvero quelle piante prodotte utilizzando nuove tecniche genomiche (le Ngt consentono di modificare il genoma di una pianta senza introdurre Dna estraneo, ndr) in grado di essere più resistenti ai cambiamenti climatici e che richiedono meno fertilizzanti. “Un passo avanti importante per accelerare sull’approvazione di una normativa Ue che permetta di valorizzare le straordinarie opportunità offerte dalle nuove Tecniche di evoluzione assistita, con l’obiettivo di metterle a disposizione degli agricoltori italiani ed europei”, commentano Coldiretti e Filiera Italia, tra i primi, insieme al Crea, Confagricoltura e Cia-Agricoltori Italiani, a sostenere la diffusione delle Tea per tutelare la biodiversità dell’agricoltura italiana e migliorare l’efficienza del modello produttivo. Confermata la distinzione tra piante derivate da Ngt di categoria 1, che essendo, di fatto, riconosciute come varietà convenzionali, saranno esentate dalle attuali norme sugli Ogm (Organismi geneticamente modificati) ed etichettate solo fino al livello della semente, e le piante di categoria Ngt2, che hanno modifiche genomiche più complesse da etichettare e per le quali saranno ancora applicate le norme Ogm.
Sul fronte dei brevetti, il testo di compromesso (che dovrà ora essere formalmente confermato con un voto dal Parlamento e dal Consiglio prima di entrare in vigore) rende obbligatorio per chi richiede la registrazione di una pianta Ngt 1 di dichiarare l’elenco completo dei brevetti di cui è titolare: di fatto, un sistema di tutela volontaria per gli agricoltori e l’adozione di un codice di condotta per le aziende sementiere. Le informazioni saranno incluse in un database accessibile al pubblico e, a un anno dall’entrata in vigore del regolamento, la Commissione pubblicherà uno studio d’impatto sulle pratiche di brevettazione. Rispetto alla proposta della Commissione Ue, risalente a luglio 2023, l’intesa prevede la possibilità per gli Stati membri Ue di vietare la coltivazione di piante Ngt2 sul proprio territorio e di adottare misure per evitarne la presenza involontaria in altri prodotti. A tal proposito lo sviluppo delle Ngt1 sarà vincolato a criteri definiti in una “lista di esclusione”: pertanto, caratteri come la tolleranza agli erbicidi o la produzione di fitotossine insetticide saranno riclassificati come Ngt2 (e quindi soggetti alle norme sugli Ogm).
“Le autorità nazionali dovranno verificare l’appartenenza alla categoria 1, ma tale controllo non sarà richiesto per le generazioni successive, evitando così inutili complicazioni burocratiche per gli operatori”, commenta Confagricoltura che, invece, riguardo alla categoria 2 ha ribadito “la necessità di mantenere alta l’attenzione affinché tali misure non si traducano in oneri troppo elevati per i produttori”, auspicandosi la conferma definitiva dell’accordo nel prosieguo dell’iter legislativo.
“Abbiamo sempre sostenuto con convinzione l’importanza strategica delle Tea e continueremo a vigilare per consentire che questo strumento sia accessibile per tutti gli agricoltori - ha sottolineato il presidente di Cia-Agricoltori Italiani Italiani, Cristiano Fini - i critici parlano di “nuovi Ogm” ma così non è perché il miglioramento genetico che si ottiene con queste tecniche esclude qualsiasi trasferimento di Dna tra organismi appartenenti a specie diverse. In questo modo possiamo rispondere alle esigenze e alle difficoltà che i nostri agricoltori fronteggiano ogni giorno”.
“Una giornata storica, che porta la scienza a compiere un passo avanti e fa avanzare anche la collaborazione e l’alleanza tra mondo della ricerca e agricoltori coltivatori. Insieme si riesce a far comprendere il valore dell’innovazione in agricoltura”, ha commentato Mario Pezzotti, professore di Genetica Agraria dell’Università studi di Verona che ha guidato il team che ha curato il primo vigneto sperimentale usando le tecniche Tea.
Soddisfazione anche per il presidente di Coldiretti, Ettore Prandini: “una vittoria di Coldiretti che ha costruito un’alleanza europea anche tra quei Paesi che hanno da sempre avversato gli Ogm ma che hanno riconosciuto l’importanza delle nuove tecniche per il futuro dell’agricoltura che occorre ora rendere quanto prima disponibili per l’utilizzo nei campi”.
“Un passo avanti” definito come “decisivo per il futuro dell’agricoltura” anche dal Ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida: “rivendichiamo con orgoglio un risultato che permetterà di avere colture più resilienti, più produttive, con meno utilizzo di pesticidi e di acqua - ha detto - non si tratta di Ogm, ma di tecniche innovative che consentono miglioramenti mirati e naturali. L’Italia è all’avanguardia in questo settore, con i nostri scienziati e ricercatori del Crea in prima fila nello sviluppo di soluzioni che rafforzano la sostenibilità e la competitività del nostro sistema agroalimentare”.
“Con l’accordo raggiunto sulle Tea, l’Europa sta per gettare finalmente le basi per un’agricoltura sicura, sostenibile, di qualità. Una scelta sulla quale l’Ue viene incontro all’Italia, che con orgoglio si è mossa in grande anticipo rispetto ad altri Paesi - ha dichiarato, invece,  il vicepresidente del Senato, Gian Marco Centinaio - quello tra agricoltura e ricerca è un incontro necessario e vantaggioso. Se vogliamo ridurre l’uso di pesticidi, se vogliamo adattare le coltivazioni agli effetti dei cambiamenti climatici, dobbiamo necessariamente percorrere questa strada, aiutando i processi naturali senza stravolgerli. Così otterremo piante resistenti e prodotti di qualità, con la garanzia di massima sicurezza per i consumatori”.
Un passaggio “atteso e decisivo” anche per il presidente Crea, Andrea Rocchi, che “dà nuovo impulso all’innovazione, rafforzando così la competitività, la resilienza e la sostenibilità dell’agricoltura europea e, in particolare, del nostro sistema agroalimentare - ha detto - la definizione di un quadro regolatorio chiaro e moderno valorizza il ruolo fondamentale della ricerca scientifica nel contrastare il cambiamento climatico e garantire la sicurezza alimentare. Un risultato importante, per cui ringraziare il Ministro Francesco Lollobrigida, che ha sostenuto con coerenza e lungimiranza lo sviluppo delle Ngt e il lavoro dei nostri ricercatori, con investimenti significativi nella ricerca. Una visione a beneficio non solo degli agricoltori, ma anche dei cittadini e dell’ambiente”.

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