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ITALIAN WINE & FOOD INSTITUTE: NEL 2008 EXPORT ITALIANO NEGLI USA A -6,5% IN QUANTITA’ (MA +1% IN VALORE) … L’ITALIA ANCORA LEADER NEGLI STATES. L’AUSTRALIA: -5,5% E -13,7%. LA FRANCIA: -12,9% E +6,5%. CAPUTO: “DANNI CONTENUTI IN UN ANNO DIFFICILE”

Italia
Lucio Caputo

Le proiezioni effettuate dal Centro Studi dell’Italian Wine & Food Institute parlano chiaro: “nel 2008 l’export vinicolo italiano negli Usa ha fatto registrare - commenta Lucio Caputo, presidente dell’Italian Wine & Food Institute - una contenuta diminuzione in quantità ed un lieve aumento in valore. L’Italia ha, dunque, contenuto i danni in un anno che, in genere, non è stato certamente caratterizzato da un’espansione delle esportazioni”.

Ma vediamo più da vicino le cifre. L’Italia ha subito una riduzione in quantità del 6,5% sul 2007, ma ha leggermente migliorato la sua posizione in valore con un sia pur modesto 1%. E’ significativo che la riduzione delle esportazioni italiane sia stata molto più contenuta di quella dei due principali paesi concorrenti: l’Australia ha perso il 5,5% in quantità ed il 13,7% in valore e la Francia il 12,9% in quantità a fronte di un aumento del 6,5% in valore.

L’Italia continua a mantenere la sua posizione di leader sul mercato americano e continua ad avere una notevole quota del mercato d’importazione (il 29,1% contro il 24,3% dell’Australia ed il 12,4% della Francia) anche se questa quota ha subito una riduzione dell’1,4% sul 2007.

Fra i fattori che hanno influito negativamente sull’andamento delle esportazioni vinicole italiane verso gli Stati Uniti, oltre alla crisi che ha investito i mercati mondiali nell’ultima parte del 2008, il presidente dell’Italian Wine & Food Institute Lucio Caputo ha ricordato “il notevole apprezzamento dell’euro, che ha danneggiato e reso meno competitive le esportazioni specie nella prima parte dell’anno, e la modestissima attività promozionale che viene fatta a supporto delle esportazioni vinicole italiane. Attività che spesso si disperde in serie di iniziative inutili quando non controproducenti”.

L’andamento al ribasso ha interessato, in termini quantitativi, i principali paesi esportatori verso il mercato Usa, con l’eccezione dell’Argentina e del Cile, che non essendo penalizzati dall’euro ed avendo anche prezzi molto più bassi, hanno tratto vantaggio dalla difficile situazione internazionale.

Complessivamente, nel 2008, sulla base delle proiezioni effettuate dal Centro Studi dell’Italian Wine & Food Institute, le importazioni Usa di vini sono ammontate a 7.359.178 ettolitri per un valore di $ 3.577.625.000 (contro i 7.521.790 ettolitri del 2007 per un valore di $ 3.551.383.000), con una diminuzione del 2,2% in quantità e un aumento dello 0,7% in valore. Le importazioni di vini italiani sono complessivamente ammontate nel 2008 a 2.145.154 ettolitri per un valore di $1.131.327.000, contro 2.293.170 ettolitri e $1.119.787.000 del 2007, con una diminuzione del 6,5% in quantità ed un aumento dell’1% in valore.

Sulle importazioni dagli altri principali paesi fornitori del mercato statunitense, le importazioni di vini australiani sono ammontate, nel 2008 sul 2007, a 1.790.691 ettolitri per un valore di $578.144.000, con una diminuzione del 5,5% in quantità e del 13,7% in valore; le importazioni dalla Francia sono ammontate a 911.825 ettolitri per un valore di $929.133.000, con una diminuzione del 12,9% in quantità ed un aumento del 6,5% in valore; quelle dall’Argentina sono ammontate a 708.875 ettolitri per un valore di $156.059.000, con un aumento dell’11,3% in quantità e del 29,8% in valore e quelle dal Cile sono ammontate a 616.328 ettolitri per un valore di $179.188.000, con un aumento dell’11,2% in quantità e dell’1,4% in valore.

La nota dell’Italian Wine & Food Institute sottolinea anche le notevoli variazioni dei prezzi medi all’origine dei vini avvenute nel 2008: per i vini importati dall’Italia, il prezzo medio all’origine per litro è stato di $5,27 (contro i $4,88 del 2007); per i vini francesi, $10,19 (contro $8,41); per i vini australiani, $3,23 (contro $3,53); per i vini cileni, $2,91 (contro $3,14) e per i vini argentini, $2,20 (contro $1,89).

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