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L’AZIENDA VINICOLA AUTOVALUTA LA SUA “SOSTENIBILITÀ” AMBIENTALE, SOCIALE, E PRODUTTIVA, E POI DECIDE SE E QUANTO INTERVENIRE. È IL PROGETTO ‘‘SOSTAIN’’, DELL’UNIVERSITÀ CATTOLICA DEL SACRO CUORE. TASCA D’ALMERITA È LA CANTINA PILOTA

Il vino punta sula “sostenibilità” e così nascono nuovi progetti che guardano al miglioramento del rapporto con l’ambiente della filiera come “SoSTain”, dell’Università Cattolica di Piacenza, coordinato dal professor Ettore Capri. Le aziende che aderiscono, fanno un percorso che va dall’autovalutazione delle condizioni di sostenibilità a 360°, ambientale, energetica, etica, sociale, e anche economica, e poi decidono volontariamente su quale aspetto intervenire, con la consulenza di esperti in un processo ciclico, il “Codice di Sostenibilità Ambientale”, che punta alla continua rivalutazione e al miglioramento degli standard raggiunti. Un progetto che si basa quindi non su imposizioni normative, ma sulla consapevolezza e sulla volontà del produttore: “quando si parla di sostenibilità - spiega a www.winenews.tv il professo Capri - si parla di un valore assoluto, che si raggiunge in tempi lunghi. È un processo volontario da parte dell’imprenditore agricolo che decide cosa fare. Bisogna essere consapevoli, e realizzare interventi che mantengano in futuro alti livelli di qualità ambientale e lavorativa, oggi attaccati da più fronti”. Azienda pilota del progetto è la siciliana Tasca d’Almerita, per la quale, storicamente, l’ecosostenibilità è sempre stato un principio guida, e che con il suo “esempio” punta non solo a migliorare se stessa, ma anche a coinvolgere nel progetto quante più cantine possibile in tutto il Belpaese.

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