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L’ENOTURISMO SOTTO L’ALA DEI MINISTERI DELL’AGRICOLTURA E DEL TURISMO: A VINITALY FIRMATO PROTOCOLLO D’INTESA PER LA VALORIZZAZIONE DI DISTRETTI TURISTICO-AGROALIMENTARI E NUOVI ITINERARI DI ECCELLENZA. PRIMO INVESTIMENTO: 8 MILIONI DI EURO IN 2 ANNI

Se è vero che l’enoturismo è una delle risorse più importanti dell’attrattiva italiana, con un giro d’affari che va dai 3 ai 5 milioni di euro, serve che anche le istituzioni se ne occupino in maniera più profonda. E chissà che il protocollo d’intesa firmato oggi a Vinitaly tra il Ministro delle Politiche Agricole Saverio Romano, e quello del Turismo, Michela Vittoria Brambilla, non sia un primo passo in questo senso”. “Questo protocollo d’intesa mira a valorizzare il turismo enogastronomico, una realtà fondamentale per il settore - ha commentato Romano - anche perché la bottiglia di vino italiano è il miglior ambasciatore del nostro, per un prodotto che vale quattro miliardi nella bilancia dell’export, uno dei pochi settori in cui il saldo commerciale è attivo”.
“È un accordo storico, che unisce due asset strategici per il nostro Paese, e che non saranno mai delocalizzabili. Vogliamo promuovere la cultura dell’enogastronomia di tutti i territori italiani, dal momento che nel 2010 i turisti enogastronomici sono stati 18 milioni”, ha spiegato la Brambilla. Obiettivo della convenzione è quello di valorizzare e promuovere in maniera integrata il sistema turistico e quello agroalimentare e rurale del nostro Paese, risultato possibile solo se si raggiungono determinati obiettivi: dal coordinamento delle azioni di comunicazione istituzionale alla definizione di un programma nazionale di valorizzazione del sistema turistico-agroalimentare e di progetti pilota di valorizzazione integrata dei sistemi locali, dalla definizione di distretti “turistico-agroalimentari” e di itinerari enogastronomici alla valorizzazione dell’immagine dell’Italia attraverso la promozione e la comunicazione delle eccellenze enogastronomiche italiane. Per fare tutto questo, ovviamente, servono risorse: inizialmente la dotazione finanziaria è di 8 milioni di euro, che potranno essere speso dalle Regioni che istituiranno le cosiddette “strade del gusto”. Un apposito comitato, non ancora istituito, valuterà la bontà dei progetti e sarà chiamato a dare il proprio parere all’eventuale istituzione di un circuito delle eccellenze, al momento ancora in fase di progettazione. Il protocollo svilupperà anche politiche organiche d’intesa con gli enti preposti per città storiche, piccoli comuni itinerari turistico culturali e per le produzioni tipiche di qualità e resterà in vigore per due anni, rinnovabili tacitamente per un egual periodo. Per raggiungere tutti questi obiettivi sarà istituito anche un gruppo di lavoro congiunto tra i due Ministeri, che dovrà definire un piano annuale delle attività, proponendo anche interventi normativi che ne consentano lo sviluppo, e monitorare l’effettivo avanzamento delle iniziative intraprese. La convenzione avrà una validità di due anni, ed è previsto un tacito rinnovo per un uguale periodo.

Una risposta indiretta all’appello delle Città del Vino, che con il presidente Giampaolo Pioli aveva rinnovato la richiesta di “una regia nazionale per un settore fondamentale per l’intera economia italiana”.

Un nuovo percorso, dunque, che, quasi simbolicamente, riparte dall’accordo firmato a Verona.
“Proprio nel ’93, a Vinitaly, è partito il primo movimento sul turismo legato all’agroalimentare e all’enogastronomia di qualità - ha ricordato il presidente di Veronafiere, Ettore Riello - e parliamo di un settore fondamentale per il rilancio dell’economia, che coinvolge contemporaneamente storia, cultura, ambiente e territorio. E Veronafiere riassume in sé tutti questi valori, attraverso brand di riferimento internazionale come Vinitaly, Sol, Agrifood, Siab, strumenti di valorizzazione per le imprese ad ampio spettro”.

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