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La birra artigianale italiana cresce, dentro e fuori dal Belpaese, dove vale il 15,4% del mercato

Crescono produzione, consumi e l’export nel mondo. E l’amore per la “bionda” spinge il turismo e la nascita di festival in tutta Italia
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La birra artigianale italiana cresce, dentro e fuori dal Belpaese

La birra artigianale italiana, grazie alla varietà di stili e di sapori offerti, ha conquistato un segmento sempre più ampio di mercato (il 15,4% del totale), riflettendo il cambiamento nelle preferenze dei consumatori italiani verso prodotti autentici e distintivi: secondo i dati 2023 di AssoBirra, ha raggiunto una produzione pari a 17,4 milioni di ettolitri ed un consumo complessivo di 21,2 milioni di ettolitri e, se le birre lager rimangono le più popolari nel mercato italiano, cresce l’interesse da parte dei consumatori italiani verso quelle artigianali, anche grazie ad una maggiore attenzione per la qualità e per l’utilizzo di materie prime locali. Una crescita, questa, che si registra anche nelle esportazioni, che nel 2023 hanno raggiunto un valore complessivo di 280 milioni di euro (secondo i dati Coldiretti), e non solo, perché la passione per la birra diventa anche un forte volano di crescita per il turismo. Secondo il report “Abitudini di Consumo della Birra”, infatti, realizzato da Bva Doxa per Assobirra su un campione di 600 appassionati, il 60% ha partecipato a festival estivi della birra, mentre la metà degli intervistati ha fatto vacanze enogastronomiche per gustare cibi in abbinamento con le “bionde”. Il 30%, invece, dichiara di aver preso parte a dei tour in birrifici storici. Ma gli eventi a tema birra sono un’ottima occasione per vivere molte esperienze per la quasi totalità degli intervistati: dalla scoperta di nuove birre, a quella di nuovi luoghi e soprattutto alla possibilità di socializzare in occasioni divertenti e all’aperto.
“I dati del comparto parlano da soli. Quello delle birre artigianali è un settore di punta del nostro made in Italy”, afferma Raffaele Abbattista, co-ideatore di “Bolle di Malto” con Cortocircuito, l’Associazione che organizza l’appuntamento che trasforma Biella, dal 29 agosto al 2 settembre, in capitale della birra artigianale con oltre 20 birrifici provenienti da diverse Regioni italiane, e non solo. E che può contare anche sulla collaborazione di Slow Food, perché “è fondamentale promuovere la cultura brassicola, favorire lo sviluppo della filiera nel nostro Paese e proteggere le piccole produzioni che ancor di più hanno risentito dell’aumento considerevole dei costi di produzione - commenta Roberto Costella, presidente Slow Food Piemonte - la birra artigianale sta vivendo una notevole espansione, con un numero sempre crescente di italiani che sta scoprendo il piacere di degustare birre prodotte con cura e passione da birrifici artigianali, che utilizzano ingredienti di alta qualità e tecniche di produzione tradizionali”. È per questo che, dalla collaborazione tra le due realtà, nascono iniziative come la presentazione della Guida alle “Birre d’Italia” dedicata al mondo della birra artigianale, e pubblicata da Slow Food Editore, ma anche l’edizione n. 3 degli “Stati Generali della Birra Artigianale Italiana”, momento di confronto e di prospettiva del settore birraio a “Bolle di Malto”. La promozione di eccellenze territoriali virtuose e la gratuità dell’evento, accessibile a tutti, sono altri punti di collegamento che uniscono la Chiocciola all’evento biellese che fa parte anche del programma “The Road to Terra Madre”, aspettando “Terra Madre Salone del Gusto” 2024 a Torino (Parco Dora, 26-30 settembre).

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