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GUERRA DEL PROSECCO

La Cassazione conferma le ragioni di Bottega: le sue bottiglie specchiate non si possono copiare

La Suprema Corte ha ritenuto inammissibile il ricorso presentato da un concorrente, accusato di contraffazione dei marchi dorati e rosa 

Quando la bottiglia è un elemento costitutivo del marchio: la Corte di Cassazione ha ritenuto inammissibile il ricorso presentato da un concorrente della cantina veneta Bottega Spa - tra i più importanti produttori italiani di vini e distillati, oltre che leader del Prosecco - accusato di contraffazione dei celebri marchi dorati e rosa specchiati, e lo ha condannato al rimborso spese e al pagamento come sanzione del doppio del contributo unificato. La Suprema Corte ha pertanto confermato che i marchi di Bottega, caratterizzati dal colore oro e rosa specchiato delle bottiglie, sono validi e che le differenze dei prodotti concorrenti se lievi sono tali da non escludere la confondibilità. É l’epilogo di una battaglia che vede Bottega vincere la cosiddetta “guerra del Prosecco”, tra cantine produttrici di bottiglie e marchi simili, caratterizzate dalla specchiatura di colore oro e rosa.
Dopo primo grado e appello la Corte di Cassazione non ha accolto la richiesta di terzi di accertare l’assenza di contraffazione. Si pone, quindi la parola fine ad un’annosa questione: la Corte ha confermato le ragioni di Bottega Spa, confermando che i marchi rappresentati dalle bottiglie Bottega Gold e Bottega Rose Gold, oltre che validi, sono caratterizzati dal colore specchiato che prevale su altri elementi minori ed il cui utilizzo può aprire le porte anche all’accertamento del reato di contraffazione, secondo la legge penale.
“Voglio ricordare che la nostra azienda ha ideato le bottiglie con colori specchiati a partire dal 2001 - afferma Sandro Bottega, presidente Bottega Spa - a conferma di una carriera lunga e articolata, in cui ha sempre dimostrato massima originalità ed estrema innovazione, caratteristiche imprenditoriali che, insieme ad una qualità riconosciuta negli anni da quasi 400 premi nazionali ed internazionali, ci hanno portati ad essere una delle aziende più imitate in tutto il mondo nel settore dei vini e dei distillati. La validità dei marchi registrati nel corso degli anni è stata riconosciuta in Italia e in Europa da diversi organi competenti”.
La sentenza ha quindi preso atto della distintività dei marchi, espressa dalla diffusione del brand Bottega su scala mondiale al punto che la cosiddetta specchiatura dei colori oro e rosa sono diventati l’emblema dei marchi della cantina trevigiana: si ritiene che questa sentenza possa rappresentare un importante punto di riferimento anche per tutti gli altri casi che vedono per lo stesso motivo contrapporsi in Tribunale la cantina, che ha sede a Bibano di Godega, e altre cantine concorrenti.

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