Ci sono poche cose più adatte di un buon piatto di pasta cucinato con amore per far sentire la propria vicinanza e solidarietà a una comunità colpita da un evento imprevedibile e devastante: con questa consapevolezza Adriana Vallone, chef alla guida di “La mia Italia”, scuola di cucina fondata in Giappone ben 23 anni fa, è pronta a partire da Tokyo, a bordo di un camper attrezzato, per la penisola di Noto, ancora in ginocchio dopo il violento terremoto del 1 gennaio 2024, che ha raggiunto una magnitudo di 7,6 gradi della scala Richter. L’iniziativa, sostenuta da I Love Italian Food, network internazionale che difende e promuove la cultura enogastronomica italiana nel mondo, vedrà la chef impegnata in prima linea per cucinare 1.000 pasti tra il 31 marzo e il 2 aprile. Sono oltre 70 le persone ad essere impegnate sul campo, tra cuochi, allievi della sua scuola di cucina e amici coinvolti nel progetto solidale. Il menù pensato dalla chef prevede pasta Barilla al sugo di carne e porcini, minestrone, torta all’arancia con gocce di cioccolato, acqua San Pellegrino, e caffè espresso italiano, fornito da Filicori Zecchini, che, come altri produttori italiani presenti in Giappone, hanno sposato l’iniziativa offrendo il proprio contributo.
Nella penisola di Noto la situazione è ancora complessa: molti abitanti, tra cui numerosi anziani, vivono ancora in palestre e altri luoghi attrezzati per l’emergenza, in attesa che venga assegnato loro un prefabbricato. La missione di solidarietà diventerà anche un corto metraggio, grazie al contributo del canale YouTube “Double Tommy”, per seguirne e documentarne le diverse fasi. La chef Adriana Vallone e I Love Italian Food collaborano da oltre cinque anni nella promozione del vero made in Italy in Giappone con attività di formazione e promozione dei professionisti sul territorio.
Ma Adriana Vallone, originaria di Presenzano (Caserta), promuove con impegno e dedizione la cultura culinaria italiana in Giappone da ben 25 anni. Nella sua scuola di cucina insegna ricette legate alla sua terra d’origine e tramandate di generazione in generazione. Negli anni è riuscita a far conoscere alcuni prodotti tipici italiani e ad aprire la strada per le importazioni verso il Paese del Sol Levante. Oggi è brand ambassador Barilla. Non è la prima volta che si dedica a iniziative di questo tipo: già nel 2011 aveva organizzato due simili spedizioni a Fukushima, per portare pasti e calore agli sfollati.
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