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RICERCA

La collezione ampelografica di Grinzane Cavour, con i suoi 500 vitigni, apre le porte al pubblico

Frutto del lavoro dei ricercatori del Cnr e dei Vignaioli Piemontesi, è capofila del Progetto “GrapeRescue” per la salvaguardia dei vitigni minori

Più di 500 vitigni del patrimonio genetico dell’Italia Nord Occidentale, tra cui molti minori, rari e a rischio di estinzione: è il vigneto-collezione ampelografica di Grinzane Cavour, vero e proprio museo a cielo aperto capace di custodire un patrimonio inestimabile, che il 13 settembre aprirà le porte ai visitatori. È il frutto del lavoro dei ricercatori del Cnr - Consiglio Nazionale delle Ricerche Anna Schneider e Stefano Raimondi, impegnati da anni a creare quel vigneto ai piedi del Castello, oggi più di un ettaro dove, accanto a varietà di uve nazionali e internazionali, sono presenti i vitigni del passato ormai rari o addirittura scomparsi ma talora di potenzialità interessanti: dal Baratuciàt alla Malvasia moscata, dalla Slarina alla Barbarossa, dal Pignolo spano al Cascarolo solo per citarne alcuni. Partner del progetto i Vignaioli Piemontesi, capofila del progetto biennale “GrapeRescue” finanziato dalla Regione Piemonte nel Psr 2014-2020 Misura 10 per la salvaguardia dei vitigni minori e del patrimonio di biodiversità viticola del Piemonte, e la Scuola di Grinzane Cavour, che assicura le cure colturali al vigneto-collezione.

“La visita è un’occasione imperdibile per conoscere da vicino questo patrimonio unico - dice Anna Schneider - accompagnati dai tecnici e dai responsabili della collezione si potrà toccare con mano una diversità della vite di rara ricchezza e assaggiare vini da vitigni da poco conosciuti e coltivati”. Il Progetto GrapeRescue è una sperimentazione che si propone di contribuire alla salvaguardia del patrimonio di biodiversità viticola del Piemonte mantenendo in buona efficienza la collezione di Grinzane Cavour. Prevede l’implemento delle risorse genetiche, conservate mediante il recupero di ulteriori varietà di vite attualmente a rischio di scomparsa in Piemonte, e introducendole in collezione. Tra gli obiettivi, quello di avere una maggiore comprensione delle caratteristiche genetiche, morfologiche e agronomico-produttive soprattutto di varietà ancora poco note. Si prefigge, infine, di trasmettere tali conoscenze al pubblico (viticoltori, aziende viticole e industrie enologiche, tecnici, vivaisti, giornalisti) tramite pubblicazioni, e la predisposizione di schede dedicate su una banca dati on-line.

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