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INTESA SANPAOLO

La filiera del vino guida i distretti agroalimentari: nel primo trimestre 2023 export a 1,5 miliardi

Crescita del 5%, guidata da Prosecco di Conegliano-Valdobbiadene e Langhe Roero e Monferrato. Frenano i Vini dei Colli Fiorentini e Senesi
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La filiera del vino guida i distretti agroalimentari all’estero

Prima per valori esportati, la filiera del vino supera 1,5 miliardi di euro nel primo trimestre 2023 (+5%), con il contributo maggiore da parte del distretto del Prosecco di Conegliano-Valdobbiadene (+12,6%) e dei vini delle Langhe Roero e Monferrato (+4,4%), che supera di 20 milioni il risultato dello stesso periodo del 2022. In leggera flessione il distretto dei Vini del Veronese (-1,7%) e per il distretto dei Vini dei Colli Fiorentini e Colli Senesi (-1,6%). Ecco i dati del Monitor dei Distretti Agroalimentari Italiani (aggiornati al 31 marzo 2023), curato dalla Direzione Studi e Ricerche Intesa Sanpaolo, da cui emerge come le esportazioni complessive del comparto agroalimentare italiano mostrino ancora un robusto trend di crescita (+9,5%), con i 51 distretti che totalizzano nel trimestre oltre 6,6 miliardi di esportazioni. Significativo il contributo del comparto dei prodotti alimentari trasformati, le cui filiere crescono del 15,4% nel primo trimestre del 2023.

Guardando ai mercati, la Germania si conferma il primo partner commerciale per i prodotti dei distretti agroalimentari nel primo trimestre 2023: il rallentamento dell’economia tedesca non riduce i flussi di esportazioni verso questo mercato (+13%), che acquista principalmente prodotti agricoli (+5,6%), vini (+12,8%) e conserve (+22,9%). Seguono gli Stati Uniti (+9%) che, oltre ai vini (+4,4%), hanno mostrato apprezzamento per pasta e dolci (+30%) e olio (+19,2%). Terza destinazione la Francia (+16,9%), che acquista soprattutto pasta e dolci (+4,3%), latticini e formaggi (+20,3%) e carni e salumi (+23,9%). Continuano a crescere anche le vendite nel Regno Unito (+16,7%), soprattutto di pasta e dolci (+30,9%) e conserve (+42,3%). Di poco positivo il bilancio verso le economie emergenti (+3%), che rappresentano il 20% del totale delle esportazioni distrettuali agro-alimentari: nonostante i cali verso la Russia (-13,4%) e la Cina (-13,1%) registrano variazioni positive, nel primo trimestre 2023, Polonia (+18,5%), Repubblica Ceca (+5,5%), Romania(+19%) e Brasile (+42,6%).

Per le altre filiere, trimestre record per quella della pasta e dolci, che ha superato 1,1 miliardi di euro nel primo trimestre 2023 (+11,9%) - per effetto anche della dinamica inflazionistica (+13% l’indice dei prezzi sui mercati esteri per la produzione di prodotti da forno e farinacei) - con un contributo determinante dell’Alimentare di Parma (+14,2%) e dell’Alimentare Napoletano (+30,5%), nonché dell’Alimentare di Avellino (+19,7%) e del comparto Pasta dell’Olio e pasta del Barese (+22,8%). Rilevante anche il risultato del distretto della Pasta di Fara (+38,4%) mentre il distretto dei Dolci di Alba e Cuneo conferma i livelli del primo trimestre 2022 (+1,2%).

La filiera dei distretti agricoli chiude il primo trimestre 2023 con oltre 1,1 miliardi di euro, in flessione del 2,1% a causa, oltre che degli aumenti dei costi, anche del calo delle rese dei raccolti a seguito di eventi climatici avversi tra cui l’alluvione del maggio scorso l’Emilia Romagna, i cui effetti non sono ancora visibili sull’export del trimestre. Il distretto dell’Ortofrutta Romagnola chiude il periodo gennaio-marzo 2023 con una crescita tendenziale del 18,2%, mentre il distretto dell’Ortofrutta del Barese cala del 53,2%, incidendo in maniera prevalente sul risultato complessivo dell’intera filiera agricola, in funzione del confronto con il boom delle esportazioni del primo trimestre 2022. Il maggior contributo allo sviluppo dei distretti agro-alimentari lo si deve alla crescita dei distretti delle conserve (+19,8%), in relazione anche alla spinta inflazionistica, che vede aumentare i risultati di tutti i distretti tra cui si distingue con +25,5% il distretto delle Conserve di Nocera e con un +42,1% quello dell’Ortofrutta del Foggiano. Ottimi risultati anche per i comparti conserve dell’Alimentare di Parma (+23,9%) e dell’Alimentare Napoletano (+9,6%).

Buono il risultato per la filiera delle carni e dei salumi (+18,8%) con un balzo in avanti per i Salumi del Modenese del +15,8% e delle Carni di Verona a +40,1%. Unico distretto della filiera in calo è quello dei Salumi di Reggio Emilia (-27,9%). Nella filiera del lattiero-caseario, la Mozzarella di Bufala della Campania si conferma regina di vendite sui mercati esteri (+31,9%) e riscontra un’ottima performance anche per il Lattiero-Caseario Sardo (+61,2% nel trimestre). In incremento di 13 milioni nel primo trimestre 2023 anche le esportazioni del Lattiero-Caseario della Lombardia sud-orientale (+4,9%).

Nella filiera olearia le buone performance sui mercati esteri dell’Olio Toscano (+13,3%) e del comparto oleario dell’Olio e pasta del Barese (+37,2%) compensano il lieve arretramento dell’Olio Umbro (-3,8%). Continua la fiammata dei prezzi alla produzione sui mercati esteri (+25,5% nel primo trimestre 2023), a fronte di un’annata non particolarmente brillante nella produzione (Ismea ha stimato per l’Italia, a frantoi ormai chiusi, i volumi 2022/23 in flessione del 27% sulla campagna precedente). La filiera del riso realizza oltre 48 milioni in più rispetto al primo trimestre del 2022 (+29,2%) con il Riso di Vercelli a +28,4% e il Riso di Pavia a +30,3%. I prezzi alla produzione sui mercati esteri sono cresciuti del 16,7% nel primo trimestre 2023, a fronte di un’annata, quella del 2022, per la quale l’Ente Nazionale Risi ha stimato una produzione in calo del 17%3 sia per il pressing dei prodotti di importazione, nonché a seguito del recente blocco deciso dall’India sulle esportazioni di riso bianco non Basmati. Tra i distretti del caffè, che realizzano nel complesso una crescita del 14,2%,spicca il distretto del Caffè e confetterie del Napoletano (+30,1%) e il Caffè, Confetterie e Cioccolato Torinese che raggiunge 19 milioni di esportazioni in più (+9,3%). Ottima performance anche per il distretto dell’Ittico del Polesine e del Veneziano (+8,5%).

“Un primo trimestre assolutamente positivo per l’agroalimentare italiano che conferma, seppur in un contesto complesso, come il nostro made in Italy svolga un ruolo determinante a livello internazionale”, ha sottolineato Massimiliano Cattozzi, responsabile Direzione Agribusiness Intesa Sanpaolo. “Sosteniamo tutte le aziende della filiera agroalimentare italiana, dalle grandi alle micro, nel vincere questa grande sfida sia con strumenti ordinari di finanziamento, sia attraverso strumenti straordinari per sostenere investimenti in tecnologia, capitale umano e sostenibilità grazie anche a specifici progetti come Motore Italia Transizione Energetica a beneficio dei territori serviti. Inoltre, Intesa Sanpaolo, ribadendo la vicinanza ai territori in cui opera, ha previsto interventi a favore di tutte le realtà colpite dalle forti calamità, con particolare attenzione alle imprese agroalimentari, mettendo in campo finanziamenti agevolati, strumenti di liquidità e di sospensione dei pagamenti al fine di dare supporto alla fase di ripristino e ricostruzione”, ha concluso Cattozzi.

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