Non sarà soltanto l’evento sportivo più importante dell’anno, ma anche quello più rilevante a livello di ristorazione. Dal 26 luglio al 14 agosto le luci dei riflettori si accendono sui Giochi Olimpici di Parigi, uno straordinario appuntamento dove le discipline sportive saranno al centro del mondo, ma dove un “peso” importante lo avrà anche il cibo, non solo da un punto di vista nutrizionale, ma anche come messaggi da trasmettere al globo, tra emozioni, condivisione e sostenibilità, perché l’emergenza climatica è qualcosa da combattere pure con le scelte a tavola. Saranno 15.000 gli atleti olimpici e paralimpici ai Giochi, in rappresentanza di 208 Paesi, con ben 13 milioni di pasti e spuntini da preparare, in oltre 40 sedi, se consideriamo anche gli spettatori (sono 13,4 milioni i biglietti venduti, ndr), staff e accompagnatori, i 45.000 volontari e le 26.000 persone che operano nei media. Numeri che fanno impressione, ma la Francia, considerata con l’Italia la patria dell’enogastronomia e detentrice del “record mondiale” di tempo trascorso a tavola, vuole stupire e lasciare il segno.
Come? Attraverso una “Food Vision” che ha visto il coinvolgimento di 120 organizzazioni ed esperti (ma anche di atleti) e che ha prodotto un documento “faro” che si articola in 6 linee guida: si va dal raddoppio degli alimenti vegetali nel piatto per dimezzare le emissioni di Co2 al 100% di alimenti certificati, di cui l’80% dei prodotti di origine francese, con la provenienza locale con il 25% dei prodotti in un raggio di 250 km e con il 30% di prodotti biologici. Ed ancora, dalla lotta al consumo di plastica (niente stoviglie usa e getta, “no” alle bottiglie di plastica e “sì” all’utilizzo di fontanelle) alle azioni contro lo spreco alimentare con il riciclo del 100% del cibo non consumato, ma anche garantire una seconda vita al 100% delle attrezzature e delle infrastrutture usate e, infine, il 10% del personale addetto alla ristorazione, in tutti i luoghi, che deve provenire da programmi di integrazione professionale. Carne, latticini, uova, frutta e verdura saranno al 100% francesi (da sottolineare che tutte le regioni saranno rappresentate), così come le bevande alcoliche (il vino oltre che, ovviamente, da Bordeaux anche da Lione e Saint-Etienne). Gli atleti mangeranno principalmente nel Villaggio Olimpico e Paralimpico, che si trasformerà nel ristorante più grande del mondo offrendo ogni tipo di cucina per soddisfare le esigenze nutrizionali e le abitudini culturali; gli spettatori, inoltre, potranno assaggiare diversi panini nelle sedi di Parigi, Marsiglia e Lione, ideati dagli chef utilizzando prodotti delle regioni francesi. Obiettivo, quindi, cibo sano, gourmet e creativo, e, allo stesso tempo, maggiori opzioni vegetariane, più cibi locali ed a prezzi accessibili.
“La cucina francese - ha commentato Tony Estnguet, presidente di Parigi 2024 - è ricca, diversificata e supportata da un gran numero di operatori che vogliono contribuire ai Giochi. Per definire la nostra “Food Vision”, abbiamo voluto coinvolgere tutti coloro che fanno vivere la cucina francese nel Paese; quasi 120 organizzazioni ed esperti ci hanno quindi aiutato a definire ciò che vogliamo servire. Più vegetale, più locale, più sostenibile e altrettanto delizioso: la nostra ambizione è sfruttare la creatività della cucina francese per guidare la transizione alimentare. Nel 2024, celebriamo insieme il gusto moderno della Francia”. Ovviamente per Parigi 2024, si tratta di una sfida operativa immensa che mette alla prova ogni fase del cibo, e quindi produzione, logistica, preparazione, servizio e gestione dei rifiuti.
Gli atleti che soggiorneranno al Villaggio Olimpico e Paralimpico avranno a disposizione una scelta di 40 piatti diversi al giorno divisi in quattro tipi di cucina differenti; Francia, Asia, Africa e Caraibi, cucina mondiale. Previsto un buffet di insalate con oltre 30 opzioni, una sezione per la carne alla griglia e contorni, una di formaggi, una per il pane, un buffet di piatti caldi, un buffet di dessert e una vasta gamma di frutta. Ma non solo, gli atleti potranno anche imparare a preparare uno dei prodotti più famosi della Francia, la baguette, con una panetteria nel Villaggio Olimpico e Paralimpico che ospiterà un laboratoro ad hoc . Agli atleti, si legge in Olympics.com, verranno offerti anche alcuni pasti esclusivi pensati dagli chef Charles Guilloy, Stéphane Chicheri, Akrame Benallal, Amandine Chaignot e Alexandre Mazzia: si va dal pollo tandir di Benallal al croissant con uovo in camicia, crema di carciofi, formaggio di capra e tartufo di Chaignot; dal nasello salato affumicato con tapioca in brodo vegetale di Mazzia alla panzanella di Chicheri fino alle patate dolci Zaatar con hummus e chimichurri di Guilloy. Il cibo locale e stagionale sarà al centro dell’offerta proposta perché aiuta anche a ridurre l’impronta di carbonio e nelle mense saranno esposti i valori nutrizionali e l’impatto ambientale di ogni portata. Inoltre, presso La Concorde (dove si svolgeranno alcuni eventi sportivi), sarà proposta al pubblico una scelta al 100% vegetariana per promuovere i benefici di uno stile di vita senza carne, compresi i piatti classici rivistati come l’hot dog vegetariano con cipolle croccanti, cavolo rosso sottaceto e senape dolce. I numeri del catering del villaggio olimpico e paralimpico parlano anche di fino a 40.000 pasti serviti quotidianamente, e 3.500 posti a sedere alla mensa che è aperta 24 ore al giorno.
Tutto è pronto per le Olimpiadi del gusto in cui non mancheranno le eccellenze del Belpaese, vini compresi, con “Casa Italia” che è pronta a brindare italiano per le medaglie in arrivo, come abbiamo raccontato su WineNews.
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