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La Gen Z ama i piccoli borghi italiani. La Toscana guida la classifica, seguita da Umbria e Puglia

Le anticipazioni del “Rapporto sul Turismo Enogastronomico Italiano” 2024 di Roberta Garibaldi: “investire in infrastrutture e servizi alternativi”
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Giovani turisti in un vigneto

Il turismo riscopre i piccoli borghi e le località italiane dell’entroterra. E a guidare questo rilancio in chiave di capacità attrattiva sono i giovani, gli under 35 e, in particolare, la Gen Z che, dalle anticipazioni del “Rapporto sul Turismo Enogastronomico Italiano” 2024 curato da Roberta Garibaldi, non vedono l’ora di organizzare un viaggio alla scoperta delle migliaia di paesini presenti nel nostro territorio nazionale. Tanto che più del 95% degli intervistati di età compresa tra i 18 e i 35 anni si dice intenzionato ad intraprendere un tour dei borghi italiani, ed è la massima percentuale espressa nelle differenti fasce d’età: tra gli over 65, per esempio, la quota scende al di sotto del 90%. Alla voglia di organizzare il viaggio si accompagna peraltro un’ottima percentuale di concretizzazione, perché quasi il 60% ha effettivamente visitato uno o più borghi nell’ultimo anno.
“Il forte interesse verso la scoperta dei borghi italiani, specialmente tra i giovanissimi è un segnale importante poiché evidenzia l’esistenza di un mercato ad alto potenziale che può essere raggiunto lavorando in sinergia e capitalizzando le progettualità finanziate attraverso il Pnrr - afferma Roberta Garibaldi - valorizzare queste realtà può contribuire a ridurre la pressione nelle tradizionali destinazioni del Belpaese e favorire la diffusione di un turismo più sostenibile. Basti pensare che il 48% degli arrivi stranieri si concentra in sei province: Venezia, Roma, Bolzano, Milano, Firenze e Verona; tra gli italiani siamo al 26% con alcune differenze nelle province, ma è comunque un dato significativo che sottolinea la necessità di stimolare connessioni tra territori ad alto e minore afflusso, tra aree urbane e rurali”. Nella classifica delle regioni più apprezzate Toscana, Umbria e Puglia, mentre sorprende l’assenza del Lazio.
Ma perché i borghi convincono il turista come destinazione? Anche in questo caso, sono i più giovani a offrire una risposta che evidenzia la loro curiosità e la loro voglia di approfondire la conoscenza del borgo: la risposta più gettonata degli under 25 è “per conoscere la storia e la cultura del posto” e subito a seguire per l’unicità dell’esperienza. Il freno è dato invece dalla scomodità nel raggiungimento dei borghi e questo vale anche e soprattutto per l’età compresa tra 35 e 44 anni, quasi certamente perché a questa fascia appartengono i genitori con bambini.
L’offerta turistica dei piccoli borghi risulta particolarmente convincente in ambito enogastronomico perché la qualità dei ristoranti (60,5% delle risposte) e la disponibilità di esercizi di ristorazione nei territori (53,7%) sono risultate le voci più importanti in termini di valutazione. Meno convincente, in particolare tra i giovanissimi, è risultata la qualità delle strutture ricettive, a conferma del fatto che hotel e altre strutture per il soggiorno e il pernottamento non sempre soddisfano le aspettative. E va sottolineato il fatto che tra gli under 35 sono tenuti in considerazione, maggiormente rispetto alle altre fasce d’età, aspetti quali la viabilità ciclopedonale, gli info point e il sistema di mezzi pubblici, a conferma di un modo di interpretare la vacanza ben diverso da quello delle generazioni precedenti, fondato prevalentemente sull’automobile come mezzo di trasporto. Di conseguenza, per conquistare le future generazioni, i territori più interni dovranno investire in infrastrutture e in servizi dedicati a chi si sposta in maniera alternativa.
La classifica delle regioni visitate alla scoperta dei borghi minori e delle aree interne, come prevedibile, è guidata dalla Toscana, scelta in particolare dai giovanissimi (18-24 anni), perché il 27% di coloro che appartengono a questa specifica fascia d’età ha citato espressamente la regione di Montalcino, Fiesole, Volterra, Borgo Sansepolcro e centinaia di altre località ricche di patrimonio artistico e naturalmente enogastronomico come destinazione visitata negli ultimi dodici mesi. Sorprende, invece, in negativo, sempre tra i turisti junior, la totale assenza di interesse per il Lazio, una regione dove certamente non mancano i borghi di fama mondiale (si pensi alla Tuscia, ai Castelli Romani, alla Ciociaria e ai borghi reatini), ma evidentemente l’appeal del “brand Toscana”, perché ormai tale deve essere considerato, è schiacciante negli equilibri del Centro Italia. In ogni caso, considerando tutte le risposte del campione intervistato e non soltanto quelle degli under 25, si registra l’ottimo risultato dell’Umbria, che occupa la seconda posizione, e della Puglia, che esercita un particolare richiamo tra gli intervistati del Mezzogiorno. A seguire compare al quarto posto la Calabria e al quinto, comunque, il Lazio, che compensa il disinteresse dei giovani con le percentuali più alte di risposte legate agli over 55.

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