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LA GUERRA ITALIANA DEL PROSECCO: IL PIEMONTE CONTRO L’ISTITUZIONE DELLA DOC PER IL PROSECCO DEL VENETO E FRIULI. L’ODG TRASVERSALE PIEMONTESE SPIEGA: “IL PROSECCO È PRODOTTO NAZIONALE. LE NOSTRE AZIENDE PRODUCONO 20 MILIONI DI BOTTIGLIE ALL’ANNO”

Italia
La guerra italiana del Prosecco

La giunta regionale del Piemonte chiederà al Ministero delle Politiche Agricole e al Comitato Nazionale Vini (il presidente è il direttore degli enologi italiani Giuseppe Martelli) di bloccare la richiesta del Veneto di istituire una Doc per il Prosecco che si produce in quella regione e in Friuli Venezia Giulia.

Lo prevede un ordine del giorno approvato oggi a larga maggioranza dal Consiglio regionale del Piemonte: “se passasse la proposta del Veneto - spiega il consigliere regionale di Forza Italia Alberto Cirio, primo firmatario dell’ordine del giorno, ma sostenuta anche dagli interventi dei consiglieri Ugo Cavallera (Fi) e Angela Motta (Pd) e dell’assessore all’Agricoltura Mino Taricco - le aziende piemontesi sarebbero costrette a spostare tutte le lavorazioni, tagliando il personale del 30%”.

L’istituzione della Doc, secondo la proposta della Regione Veneto, consentirebbe l’imbottigliamento del Prosecco soltanto in Veneto e in Friuli: “il Prosecco è un prodotto nazionale - ribatte Cirio - e il 25% della sua intera produzione viene realizzata proprio in Piemonte, in particolare nel Monferrato ed importanti aziende piemontesi producono ogni anno 20 milioni di bottiglie ed hanno fatto notevoli investimenti in questi anni per la sua commercializzazione”.
L’ordine del giorno del Consiglio regionale del Piemonte chiede alla Giunta di attivarsi verso il Ministero dell’Agricoltura e il Comitato Nazionale Vini affinchè ci sia la possibilità di imbottigliare il Prosecco anche al di fuori delle regioni di produzione.

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