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LA RADICALE SVOLTA PER LA QUALITA’ DELLA ZONIN TROVA CONFERME: 10 VINI PREMIATI NEL CONCORSO ENOLOGICO INTERNAZIONALE VINITALY 2002

Il Concorso Enologico Internazionale Vinitaly 2002, uno dei maggiori concorsi enologici a livello mondiale, ha confermato ancora una volta la radicale svolta qualitativa dei vini della famiglia Zonin, che hanno conseguito ben 10 riconoscimenti: si va dai due Barbera, Masarei 2000 e Buneis 2000, e dal Moscato d’Asti 2001 della Tenuta di Castello del Poggio in Piemonte al Refosco dal Peduncolo rosso 1998 della Tenuta Ca’ Bolani in Friuli, dal Chianti Classico “Le Ellere” 1999 (Sangiovese in purezza) e dal superTuscan “Acciaiolo” 1998 (sangiovese più cabernet sauvignon) di Castello d’Albola in Toscana; sempre rimanendo in Toscana, ma a San Gimignano, riconoscimento per la Vernaccia “La Gentilesca” 2000 e il Sauvignon 2000 della Fattoria Il Palagio, fino a scendere in Sicilia, l’ultima tenuta entrata in casa Zonin, con il Merlot 2000 ed il Cabernet Sauvignon “San Rocco” 2000 del Feudo dei Principi di Butera. L’importante concorso, abbinato alla famosa rassegna enologica veronese, consente quindi di fare una sorta di viaggio nelle grandi regioni vitivinicole italiane: “è il frutto del grande lavoro - spiega Gianni Zonin - fatto in vigna e cantina in questi anni nelle nostre 11 tenute situate nelle 7 regioni italiane a maggiore vocazione vitivinicola”. “Il 2002 rappresenta per noi - continua Zonin - una pietra miliare verso una nuova filosofia produttiva: è l’anno dei primi importanti risultati dopo la svolta radicale, che è partita dalla certezza che l’eccellenza nasca dalla vigna e dalla valorizzazione dei vitigni autoctoni. Per questo, abbiamo avviato, in questi ultimi anni, un’importante campagna di acquisizione di vigneti nelle più vocate regioni italiane - partendo proprio dai territori storici del vino (Toscana, Veneto, Piemonte, Friuli) fino alle zone emergenti (Sicilia e Puglia) - e di “riconversione” di gran parte del nostro vigneto per sviluppare al meglio il concetto di qualità, impegnando un’equipe tecnica tra le più grandi e preparate d’Europa (26 tra enologi e tecnici viticoli), coordinata dal winemaker Franco Giacosa”.

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