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SOLIDARIETÀ

La risposta all’emergenza Covid-19 ha un volto: lo chef José Andrés sulla copertina del “Time”

Dal terremoto di Haiti del 2010 alle periferie delle metropoli occidentali: nel 2019 15 milioni di pasti in tutto il mondo
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Il Time dedica la copertina allo chef Josè Andrès

La risposta alla crisi epidemica di Covid-19, che sta mettendo in ginocchi le principali economie del mondo, con ricadute sociali che rischiano di rivelarsi devastanti, ha un volto: quello di José Andrés, scelto dal “Time” per la copertina del numero speciale, dedicato all’emergenza Coronavirus, in edicola da qualche giorno. Una scelta forte ma sensata, come racconta il lungo articolo dedicato allo chef spagnolo, di cui si ripercorrono le tappe di una carriera fortunata (attualmente conta 30 ristoranti solo in Usa, da Washington a New York), che l’ha portato, nel 2010, a dedicarsi anima e corpo agli altri, sull’onda emotiva del terremoto che colpì Haiti.
Da allora, con la sua non profit, la World Central Kitchen, serve ogni anno, con l’aiuto di una rete di 45.000 volontari, 15 milioni di pasti, in 13 Paesi del mondo, senza dimenticare le periferie delle metropoli occidentali. Né le situazioni critiche o di emergenza che, come nel caso dell’epidemia di Coronavirus, non guardano in faccia nessuno, e non è certo un caso che a cucinare per i 3.500 passeggeri della Grand Princess, la grande nave da crociera rimasta per giorni al largo delle coste della California con 21 persone positive al virus a bordo, una volta attraccata ad Oakland, ci fosse proprio José Andrés.
Che nelle ultime settimane, ricorda il “Time”, ha già servito decine di migliaia di pasti in tutti gli Stati Uniti, attraverso una rete di distribuzione che poggia su 346 ristoranti e 567 distretti scolastici, e tanti altri ne servirà, in tutto il mondo.

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