Nella discussione, in Commissione Affari Costituzionali alla Camera, sul Decreto Legge n. 145/2024 che prevede nuove disposizioni urgenti in materia di ingresso in Italia dei lavoratori stranieri, tutela e assistenza alle vittime del caporalato e gestione dei flussi migratori, è intervenuta anche Confagricoltura. L’associazione di categoria già si era espressa in favore delle modifiche previste, in particolare sull’accorciamento dei tempi burocratici per l’assunzione e sulla possibilità di convertire i permessi di lavoro stagionali in permessi di lavoro subordinato a tempo determinato o indeterminato al di fuori delle quote individuate del Decreto Flussi. Nell’incontro, di oggi a Roma, sono però anche emerse alcune criticità: è stato il direttore dell’Area Politiche del Lavoro e Welfare di Confagricoltura, Roberto Caponi, a sollevarle esprimendo al contempo anche proposte e soluzioni. Un tema, quello dei lavoratori agricoli, di cui anche WineNews si è più volte occupata, dalla lotta al caporalato in tempo di vendemmia come banco di prova, alla sicurezza sul posto di lavoro, come dopo la tragica morte del bracciante Satnam Singh, in giugno, a Latina.
Caponi ha valutato positivamente l’innalzamento del numero di quote destinate al settore agricolo che continua però a registrare una significativa carenza di lavoratori. Il suggerimento al Governo è di “ampliare il periodo di precompilazione delle richieste, che si svolge dal 1 al 30 novembre 2024”, lamentando anche che “ad oggi non è ancora stata emanata la circolare congiunta dei Ministeri competenti che deve fornire importanti indicazioni sulle modalità di presentazione e sui requisiti delle aziende richiedenti”. Confagricoltura propone anche di anticipare l’entrata in vigore delle conversioni extra-quote dal 2025 per consentire di mantenere al lavoro, con un contratto più stabile, gli stagionali già presenti in Italia e regolarmente assunti sulla base di nulla osta rilasciati con i precedenti click day.
Un’altra richiesta è quella di ampliare il termine di 7 giorni per la conferma dell’interesse del datore di lavoro, essendo prevista la sola comunicazione via Pec. “Sulla base della nostra esperienza - ha affermato Caponi - la fase di rilascio dei visti d’ingresso rimane quella più problematica e incerta. Soprattutto per alcuni Paesi di provenienza, infatti, si continuano a registrare ritardi incompatibili sia con la stagionalità dell’attività, sia con la programmazione aziendale”. In merito alla “black list”, Confagricoltura auspica una definizione più ampia delle cause che escludono il richiedente dalla lista, includendo tutte quelle ipotesi adeguatamente giustificate, anche per esigenze produttive. Chiesto inoltre di ampliare il termine di 8 giorni per la sottoscrizione e la trasmissione del contratto di soggiorno, “poiché l’esiguità del termine rischia di compromettere definitivamente tutto l’iter di ingresso e di assunzione del lavoratore”.
Copyright © 2000/2024
Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit
Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024