Più della metà degli italiani (55%), negli ultimi tre mesi, è uscito per un drink, l’84% per mangiare fuori, e il 26% dei consumatori dichiara di aver scelto di bere una bevanda alcolica “Ready To Drink” (Rtd), mentre il 49% potrebbe considerare l’idea di consumarne uno in futuro. Un settore che a novembre 2024 ha registrato un sostanziale equilibrio sullo stesso periodo 2023, ma i cui prezzi competitivi, le promozioni specifiche e, soprattutto, il fatto che i brand puntino sulla grande varietà cercando di intercettare anche la crescente attenzione alla salute, ne fa un segmento dinamico e redditizio. A dirlo, è il “Consumer Pulse Report” di Cga by Niq, l’ultima indagine sulle abitudini degli italiani nel fuori casa, che evidenzia le opportunità di crescita delle sempre più conosciute bevande pronte da bere, focalizzandosi su quelle alcoliche, tra distillati, liquori o acquaviti mixati a bibite o estratti di frutta che permettono ai consumatori di gustare drink assemblati da professionisti con ingredienti bilanciati e sapori autentici.
In particolare la ricerca ha analizzato come il segmento Rtd sia sempre più conosciuto e presente nell’Horeca. Infatti, più di un terzo dei consumatori (35%) afferma di aver notato un aumento dei drink pronti da bere negli ultimi 12 mesi, mentre solo il 3% ha registrato una diminuzione.
È interessante notare come quasi un terzo (31%) dei consumatori consideri il prezzo il fattore principale per incoraggiarli a scegliere questa tipologia di bevande e, allo stesso tempo, quasi la stessa percentuale (32%) lo percepisca come ostacolo per la scelta di questi drink (troppo costosi). In entrambi i casi, è importante capire il pubblico di riferimento, per poter studiare e applicare una strategia di prezzo che sia vincente rispetto alle categorie in competizione.
Il “Consumer Pulse Report” mostra sia le leve da sfruttare per attirare più clienti verso i loro brand di drink Rtd sia i punti deboli su cui è necessario lavorare. Tra gli incentivi che favoriscono l’acquisto dei Rtd si ritrovano per il 27% dei consumatori, la promessa di un drink diverso dalle proposte abituali, la varietà di gusti offerti (27%), la comodità (17%), la fiducia in uno specifico brand (17%) e l’influenza di amici e familiari (16%). Il 36% degli italiani sostiene invece che vorrebbe una maggiore varietà di prodotti Rtd. Ma, tra luci e ombre, l’elevato contenuto di zuccheri e il gusto ritenuto troppo dolce sono, rispettivamente per il 27% e il 23%, motivi che ostacolano l’acquisto.
“Con le preferenze dei consumatori in rapida evoluzione, il 2025 offrirà ai fornitori e agli operatori grandi opportunità per ampliare l’interesse dei brand “Ready To Drink” - secondo Valeria Bosisio, Client Success & Insights Manager - Italia - tuttavia, in questa parte di mercato sempre più competitiva, è essenziale comprendere le motivazioni e le preferenze per attirare un maggior numero di consumatori che si avvicinano a questi prodotti per la prima volta. Prezzi competitivi, promozioni specifiche e un’attenzione mirata alla varietà e alla salute sono solo alcuni degli elementi da esaminare. La ricerca offre costantemente molti spunti per aiutare i brand ad avere successo in questo settore dinamico e redditizio”.
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