Nessuno “scossone” o cambio di rotta ma, piuttosto, l’ennesima conferma di un comparto, quello agroalimentare, che produce ricchezza e che mantiene un forte appeal a livello internazionale. Le esportazioni di cibo made in Italy crescono infatti il doppio (+19%) del dato generale ad aprile 2024 e fanno segnare un nuovo storico record, “nonostante le tensioni internazionali, con guerre e blocchi che ostacolano i transiti commerciali”. A dirlo è un’analisi Coldiretti sui dati Istat relativi al commercio estero del quarto mese 2024 nel confronto con lo stesso periodo 2023. Tra i principali Paesi acquirenti, la crescita più consistente è quella sul mercato statunitense, il primo sbocco extra Ue, con un aumento del 29% delle vendite di alimentari tricolori, ma si nota la crescita a doppia cifra anche in Gran Bretagna (+17%) e in Germania (con un +15%). L’agroalimentare nazionale si conferma anche in Francia, dove si registra un +9% e, tra gli altri mercati, si distingue la crescita del 17% in Cina e del 40% in Russia. Se si guarda il dato del quadrimestre, le esportazioni agroalimentari totali hanno raggiunto il valore di 22,6 miliardi di euro, portando in positivo il saldo commerciale rispetto alle importazioni.
Un risultato che potrebbe migliorare il record fatto segnare nel 2023, per un valore che ha superato i 64 miliardi di euro, secondo l’analisi Coldiretti con l’associazione che sottolinea come “per sostenere il trend di crescita dell’enogastronomia nazionale serve però rimuovere gli ostacoli commerciali ma anche agire sui ritardi strutturali dell’Italia e sbloccare tutte le infrastrutture che migliorerebbero i collegamenti tra sud e nord del paese, ma anche con il resto del mondo per via marittima e ferroviaria in alta velocità, con una rete di snodi composta da aeroporti, treni e cargo. L’obiettivo è portare il valore annuale dell’export agroalimentare a 100 miliardi nel 2030”.
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