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IL LUTTO

Le Langhe ed il vino italiano dicono addio a Luciano Sandrone, leggenda del Barolo

Dai vini nati nel garage di casa all’elite dei fine wine del mondo, la storia di un “uomo viticoltore” che continua con la sua famiglia

Così come il 2022 si è chiuso con un lutto che ha fatto salutare al vino italiano una grande personalità come Francesca Colombini Cinelli, la “Signora del Brunello”, a Montalcino, il 2023 si è aperto all’insegna di un altro addio. Questa volta ad uno dei produttori simbolo delle Langhe: WineNews saluta con profondo rammarico e dispiacere Luciano Sandrone, grande “uomo viticoltore” scomparso all’età di 76 anni, nei giorni scorsi, e nome leggendario e di assoluta eccellenza che ha scritto e sta scrivendo la storia delle Langhe, ed i cui Barolo, dal Cru Le Vigne al Cannubi Boschis (che, con l’annata 2001, è anche uno dei “12 apostoli”, vini protagonisti del celeberrimo fumetto giapponese “Kami no shizuku”, ovvero “Drops of God”, il fumetto della firma Tadashi Agi) e all’Aleste, hanno scalato negli ultimi anni più posizioni nei fine wine a livello mondiale, elevando con il loro contributo il prestigio di tutto il vino italiano. Ci stringiamo con affetto alla famiglia, alla figlia Barbara e al fratello Luca, con lo stesso abbraccio con il quale da sempre ci accolgono nella loro bellissima cantina fondata da Luciano negli anni Settanta del Novecento.
Un uomo di grande ingegno e visione, Luciano Sandrone, deciso nelle proprie convinzioni, ma, a suo modo umile, come quando in una video intervista di fine 2021, in un servizio dedicato alla storia del Barolo, a proposito delle grandi annate, ci disse, tra l’altro: “l’annata 1990 è stata per noi la prima annata importante, quella che ci ha fatto conoscere in giro per il mondo, prima non lo eravamo”. E poi tante altre annate, quelle segnalate da Luciano Sandrone, a volte per la grande qualità, a volte anche per i ricordi, come quelle, per esempio, legate alla nascita dei nipoti. Una storia, quella della cantina Luciano Sandrone, iniziata “negli anni Settanta nel garage di casa, e da allora portata avanti con cuore impegno e tanta accortezza in ogni dettaglio”, come si legge nel sito dell’azienda). Una storia diventata grande, resa immortale dalle grandi bottiglie di Luciano Sandrone, e destinata a continuare grazie al suo retaggio.

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